sabato 20 aprile 2013

IV DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Alcuni e pochi versetti messi alla nostra meditazione, aprono la riflessione di questa IV domenica di Pasqua, dedicata al Buon Pastore e alla preghiera mondiale per le vocazioni.
Una domenica su cui soffermarsi sui pastori. Ma ci sta solo questo? E' solo un discorso riservato a loro? Non credo!
Gesù offre sempre la vita eterna e non solo ai pastori del Suo gregge! Vita eterna significa: vita autentica, vita per sempre, vita di Dio. 
Ora, chi fa parte del gregge? Tutti ne fanno parte, non solo tutti i battezzati, anche coloro che si presentano come lupi (oggi ne abbiamo e continuiamo a farne esperienza di queste persone). Eh sì, il Signore Dio ha un suo proprio ragionamento. Ricordiamo il grano e la zizzania che crescono insieme? (cfr. Mt 13,24-30).
Gesù a tutti offre la vita eterna, però "sembra che solo qualcuno" faccia parte del gregge o per capire meglio, solo "coloro che ascoltano la sua voce, che la riconoscono". Quanta verità in queste parole. Certo, se ascolto la Sua voce a Natale, Pasqua e festa patronale, difficilmente potrò ricordarmi della voce di Colui che mi ama, che prepara un posto per me, che mi offre la vita eterna tutti i giorni, sempre.

Il titolo di “Pastore buono” indica il suo amore per l’intero gregge delle sue pecore con cui ha uno stretto rapporto di “conoscenza” reciproca, conoscenza propriamente nuziale, e l'Evangelista segna segnato quella formula di reciproca appartenenza nuziale.
Non è facile vivere questa appartenenza nuziale, ecco perché in questa giornata preghiamo, non solo per la vocazione dei nostri pastori o per quelle religiose (di speciale consacrazione), ma anche per la nostra vocazione, perché ogni vocazione nasce da quel senso di appartenenza, da quel rapporto di conoscenza di amore fra il pastore e le sue pecore.
Bella l'espressione usata da papa Francesco il giovedì santo: "il pastore deve sentire l'odore delle sue pecore", l'importante però che ci sentiamo parte di un gregge. Il gregge, infatti, fa anche una scelta: vive il rapporto di comunione e di unità che c'è fra il Padre e il Figlio. È questa vita che fa', di ogni battezzato, consacrato - sacerdote, religioso, suora - un discepolo gioioso, un "altro Gesù".
Affidiamoci a Gesù, "non andremo perduti", ci ricorda l'Evangelista. 
Ascoltiamo la Sua voce, spesso. Lasciamo che la nostra vita cresca con Lui!

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!

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