sabato 10 agosto 2013

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)



Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


"Il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate"
Ci lascia un po' sospesi l'evangelista Luca, in un periodo come questo che vogliamo essere lontano da tutto e da tutti, pensare di stare pronti anche adesso... può sembrare troppo, ma non del tutto. Infatti, come discepoli di Cristo stiamo facendo un cammino, un cammino particolare la cui meta è cruenta: la croce.
In questo cammino, che possiamo chiamare anche crescita, continua la formazione al discepolato. L'estate è tempo propizio per poterci dedicare meglio alla formazione.
Quanto ci propone Luca è un insieme di detti di Gesù piuttosto composito che illustrano in generale due argomenti fondamentali: la fiducia nella provvidenza di Dio e la vigilanza nell'attesa del ritorno del Signore Gesù (Parusia). 
Fiducia e vigilanza per un tempo di grazia.  Fiducia e vigilanza che si trasforma in prontezza per cogliere il momento che passa, il momento della grazia, della conversione o perché no, un tempo propizio  quotidiano, offertoci per compiere il bene.
I due atteggiamenti sono accompagnati da un silenzio religioso, perché tutta la vita cristiana è speranza riposta in Dio e quindi dobbiamo sviluppare un corretto e continuo senso dell’attesa.
Questi due atteggiamenti dovrebbero ricordarci che "la Redenzione si compie nel nascondimento e nel dialogo silenzioso con Dio" (S. Teresa Benedetta della Croce) 
Questa domenica, Gesù rassicura ciascuno di noi, con tre piccole parabole ci fa riflettere sul significato dell'incontro con Dio, sul senso della vigilanza e della responsabilità di ciascuno nel momento presente chiamati a essere parte viva e responsabile di tale regno.
La vacanza è il tempo propizio per scoprire quest'essere parte viva e responsabile del Regno, nel cuore di Dio.
Possiamo chiamarla: chiave della felicità, sì perché ci mette in relazione. Non abbiamo bisogno di accumulare, ma di creare relazioni. L'errore di ciascuno di noi è quello di fissare il cuore in ciò che non è Dio.
L'invito del Figlio di Dio è un invito ad un uso corretto dei beni, alla felicità fondata sull'amore vero, l'amore operoso che non tiene per sè ciò che ha ma lo divide con chi ha di meno o non ha assolutamente nulla; ed è questa la carità, la vera ricchezza, che ci rende somiglianti al nostro Salvatore, l'unica vera ricchezza che non teme usura e non viene meno.
La vacanza è un tempo per gettare "la maschera della città" per toglierci il vestito vecchio per indossare quello di Cristo. 
Cristo spogliò se stesso, perché il vero tesoro accumulato è quando non si tesorizza per se, ma si dona. Perché ci dona, fa un prestito a Dio (Pr  19,17).
Ci aiuti in questo tempo propizio la Vergine Maria, che tra non molto celebreremo sotto il titolo dell'Assunta,  per vivere liberi, ma non per fare quello che ci pare e piace, ma per vivere l'amore di Dio, per vivere della Sua beatitudine. Allora non temeremo a che ora verrà il Figlio dell'uomo, perché saremo pronti per il Regno!

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!

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