sabato 28 settembre 2013

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Non è facile vivere una vita cristiana, seguire Cristo. E' importante fin dall'inizio pregare perché possiamo aderire pienamente alla Parola di Dio.
Ciò che ci propone alla nostra riflessione la liturgia di questa domenica, assomiglia ad alcuni momenti particolari della nostra stessa vita. 
Chissà quante volte ci è capitato nella vita quell'avere ingordo, senza sapere a che fine, senza nessun amore. Sicuramente tante sono state le occasioni.
Il Vangelo di Luca ci presenta oggi una scena particolare. Lo stesso Luca ci sottolinea una sintesi: "Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti".
In questa frase sembra che sia racchiusa la stessa vita terrena che quel ricco senza nome e il povero Lazzaro vivevano già mentre erano in vita. 
Quante volte, anche in altre occasioni, cristiani che - magari legati ad una associazione laicale - litigano fra di loro e poi non si guardano più in faccia perché ognuno cerca la sua ragione racchiusa nel proprio orgoglio!
Il brano è molto duro e richiama la nostra attenzione alla riflessione.
Una possibile riflessione passa attraverso questa domanda: quante volte ci accorgiamo di quanto ci circonda? Solo a Natale? Solo quella volta che un sacerdote ci "raddrizza"? Sembra poco, riduttivo e passeggero per poi dimenticare. Proprio il tipico atteggiamento del ricco del Vangelo.
Il cristiano è chiamato a stringersi all'amore di Dio. A contagiare dell'amore di Dio. Dio si compiace di un cuore generoso che si dona e non che lascia cadere le briciole. La briciola cade ma ce ne accorgiamo alla fine quando ci alziamo da tavola, quando tutto è finito. Un cuore che si dona è intero e tutti possono vederlo... subito.
Proprio in questi giorni il Papa diceva che il nostro modo di fare è da persone malate. Forse non ci accorgiamo, ma una ricchezza chiusa in se ci fa stare male... Nella vita, "il primo mi­racolo è accorgersi che l'altro, il povero esiste" (Simone A. Weil).
Abbiamo da poco celebrato la memoria liturgica di san Vincenzo de' Paoli, il grande santo della carità. Ancora una volta, quest'uomo di Dio ci ricorda: "Se stai pregando e un povero ha bisogno di te, lascia la preghiera e vai da lui. Il Dio che trovi è più sicuro del Dio che lasci".
Il messaggio è chiaro: Luca richiama alla conversione che implica l’apertura del cuore a Dio, l’attenzione a scoprire la Sua presenza nella Sua parola. Non è necessario avere in più... è superfluo. Per Luca, aprirsi a Dio che parla nella Scrittura e obbedire al suo insegnamento.
Nelle nostre scelte lasciamoci sempre guidare dall'azione dello Spirito Santo. Lui ha parole sagge per la nostra vita spirituale, per la vita di ogni giorno e ci da quel coraggio necessario della scelta per la giustizia e l'amore.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!


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