venerdì 15 novembre 2013

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Siamo alla penultima domenica dell'anno liturgico e il Vangelo di questa domenica richiama le realtà ultime. 
Quante volte sentiamo parlare di realtà ultime? 
In tutte le salse: sette, documentari, etc. Siamo coperti da ciò che è mondano senza cercare, autenticamente, il Regno di Dio. In tutto questo, penso che il nostro cuore non debba inasprirsi, angosciarsi anche se i fatti della vita possono condurci a perdere la fiducia in Dio, negli uomini, e a guardare al futuro con pessimismo e con paura, come se veramente fosse vicina la fine del mondo.
Gesù tutto questo lo sorvola facendo un gioco di parole, cercando di farci capire che non dobbiamo pensare sulla fine del mondo ma sul fine del mondo. Egli ci incoraggia e ci invita alla speranza perché "nemmeno un capello del nostro capo andrà perduto".
Tutto ciò che ci circonda, ogni inevitabile e ricorrente guerra e fenomeni naturali avversi e catastrofici ci spingono a desiderare sempre più (e magari subito) "un cielo nuovo e una terra nuova".
Gesù incoraggia a camminare con perseveranza. Il cristiano è l'uomo di oggi che, nonostante le piaghe del mondo, cammina con perseveranza. Abbraccia le propri e altrui croci per presentarle al Padre misericordioso perché le trasformi nel Suo amore.
Ogni volta che viviamo obbedienti e perseveranti nella Parola, ci avviciniamo all'assoluto di Dio.
Il nostro fare Eucarestia ogni domenica (o tutti i giorni), è un impegno che conferma il nostro camminare nella perseveranza e nella fedeltà al compito che il Signore ci ha affidato per trasformare il mondo, liberarlo da ogni inganno, da ogni violenza.
Ogni giorno è una pena, un'affanno, ma la Parola di Dio ci dice che "nemmeno un capello del nostro capo perirà" perché abbiamo un Dio innamorato di noi.
Il Vangelo ci parla anche di persecuzioni. Non preoccupiamoci. Viviamo le profondità dello Spirito che abita in noi. Il cristiano vive «nella sapienza dello Spirito Santo. Lo spirito di Dio ci aiuta a giudicare, a prendere decisioni secondo il cuore di Dio. E questo spirito ci dà pace, sempre! È lo spirito di pace, lo spirito d’amore, lo spirito di fraternità. E la santità è quello che Dio chiede ad Abramo: “Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile”» (Papa Francesco). Sarà Lui a difenderci e a suggerirci parole, gesti sempre nuovi.
Preghiamo perché la nostra vita non sia attaccata alle cose del mondo, ma nella vigilanza operiamo nel bene e nell'attesa della venuta definitiva del Regno di Dio e come dice san Paolo, nella quotidianità della vita.
Viviamo questo tempo, non da curiosi o da fuggiaschi, ma nel discernimento e nella perseveranza.  

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!


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immagine, fonte: www.lachiesa.it