sabato 22 febbraio 2014

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


E' la domenica della perfezione. Infatti il Vangelo termina con l'invito alla perfezione perché il Padre celeste è perfetto!
Ci troviamo nel pieno del Discorso della Montagna è l'argomento di questa domenica è costruito sul perdono e sull'amore in contrapposizione alla legge della vendetta, del taglione.
Ora perdonare e amare non è una nuova moda apportata da Gesù nei confronti del prossimo, esisteva già ma solo nell'ambiente giudaico. Gesù perfeziona ed estende l'amore e il perdono anche ai nemici, anche ai pagani. 
Tutto questo lo fa, riprendendo quanto sta nell'Antico Testamento e aiutando a indirizzare l'azione verso Dio, cioè imitandolo.
Anche oggi in qualche maniera questa pagina è attuale. Chissà quante volte, anche se poi non siamo arrivati a farlo, abbiamo desiderato far pagare il male ricevuto? Sono proprio tante volte e in diversi modi e sapete perché? perché ognuno di noi porta dentro di sè una ferita.
Ora, Gesù ci invita a rivisitare la nostra vita, che non è da legittimare con dei torti da far pagare. Siamo fuori strada... purtroppo ancora oggi viviamo un cristianesimo all'acqua di rose, un cristianesimo da burattino e non da persone adulte che vivono Dio e di annunciarlo.
Quale la nuova indicazione per tutti, ancora oggi? "Non opporti al malvagio, alla violenza"! Per raggiungere la perfezione cristiana abbiamo bisogno di far agire lo Spirito Santo. Non è una questione di celebrazioni liturgiche o di fare il "fioretto dei dolci" perché arriva la (o siamo in) quaresima. C'è una rinuncia a se stessi. "Il Vangelo presuppone che io rinunci a me stesso, che il mio cuore non si incurvi su se stesso e che io accetti le possibilità derivanti dal mio nuovo orientamento verso qualcosa fuori di me" (H. Cox).
Guardiamo allora questo nostro mondo, un mondo sulla violenza è un mondo destinato a finire insieme all'uomo che lo vive. Gesù non ci chiede di rinunciare alla nostra dignità, alla nostra identità. Come nessuno può calpestare la dignità e l'identità della persona.
Il rinunciare a se stessi è distruggere quell'orgoglio per continuare a restare in piedi senza subire crolli. 
Questa domenica, due sono i segni che ci vengono consegnati: l'amore e il perdono. Per viverli abbiamo bisogno di una libertà interiore che si fa nuovo gesto di vita per incarnare nella ferialità l'amore e il perdono e trasformare il mondo.

Buona domenica nel Signore a tutti voi!


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