venerdì 7 dicembre 2018

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

CON MARIA TORNIAMO
ALLO SPLENDORE DELLA GRAZIA

La festa dell’Immacolata è incastonata nel periodo liturgico dell’Avvento per prepararci a rivivere il “mistero della Redenzione” in avvenimenti dove la grazia fa irruzione in modo sovrabbondante sull’umanità. Essa ci fa guardare alla grazia preveniente di Dio, all'amore con cui Dio ci viene incontro sin dall'inizio, che precede ogni cosa, ogni istante, e anzi fa essere ogni istante successivo, l’amore che crea vita. 
Al cuore dell’Avvento c’è un annunzio, gioioso ed esigente allo stesso tempo, che è il cuore stesso della vita cristiana: il Signore viene! Prima che siamo noi ad andare verso di Lui, Lui viene a noi. Prima, e di più, di qualsiasi cosa noi possiamo fare per Lui, è Lui che ci viene incontro. “Adamo, dove sei?”. Ecco la venuta di Dio, la sua ricerca di noi. 
La Bibbia ci racconta di un Dio che viene, un Dio che si muove, un Dio non è rimasto fermo, è uscito fuori per cercarci, ha mosso dei passi, ha cercato qualcosa, ha cercato qualcuno, mi ha cercato. 
Purtroppo, in questa ricerca, Dio non trova il suo popolo perché immerso nel correre a preparare presepi, addobbi e tavole imbandite e non risponde più alla voce di Dio. Siamo veloci a rispondere a un messaggio di chat che a Dio quando bussa alla porta del cuore.
In questa celebrazione noi ricordiamo un Dio che continua a cercarci e mentre lo fa ci presenta il privilegio che concesse ad una adolescente capace di donare il suo cuore a Dio, a rispondergli velocemente non con un messaggio di chat ma con tutta se stessa. Nel 1854 tutto questo è stato codificato in un dogma di fede: Maria è stata concepita Immacolata. Ma cosa vuole dirci, oggi, questa festività?
Sappiamo che dalle varie apparizioni della Vergine Santa il monito è sempre quello: "conversione e preghiera". Penso che questa festa dica ancora per noi questo monito rinnovato. La festa dell'Immacolata ricorda a ciascuno di noi che la nostra vita è inquinata dal peccato. Un messaggio quanto mai urgente da riproporre. Il mondo ha perso il senso del peccato. Forse ci si preoccupa di tutto e di più, ma al contempo perdiamo il nostro filo conduttore verso Dio. Il mondo ha paura di tutto, fuorché del peccato. Ha paura dell'inquinamento atmosferico e dei cataclismi, dei "mali oscuri" del corpo, della guerra atomica, di ogni forma di terrorismo; ma non ha paura della guerra a Dio che è l'Eterno, l'Onnipotente, l'Amore, mentre Gesù dice di non temere coloro che uccidono il corpo, ma di temere solo colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna (cfr. Lc 12,4-5).
Ma il dogma dell'Immacolata ci dice anche qualcosa di sommamente positivo: che Dio è più forte del peccato e che dove abbonda il peccato sovrabbonda la grazia (cfr. Rm 5,20). Maria è il segno e la garanzia di questo. Allora forse, è il caso di ripensare questa festa con le parole dell'evangelista Luca: "Avvenga per me secondo la tua parola" (vedi Lc 1,26-38). In queste parole di risposta all'invito di Dio, che non si è mai stancato di cercarci nonostante il nostro peccato, Maria si fa suggeritrice di risposta quando Dio bussa continuamente al nostro cuore e noi, sostenuti dalla sua presenza, possiamo ripetere: "Avvenga per me secondo la tua parola".
Preghiamo perché la vergine Santa ci aiuti a riscoprire il senso del peccato, per riprendere la marcia verso la santità. Preghiamo, perché nel riscoprire che tutto è dono, che tutto è grazia, possiamo essere capaci di rispondere col cuore a Dio donandolo nella quotidianità.

A tutti voi una buona festa dell' Immacolata!

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immagine: https://www.la-domenica.it/immacolata-concezione-b.v.-maria-2018/