"VENITE... PRENDETE IL MIO GIOGO..."
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Gesù quest’oggi ci
invita ad essere miti e umili di cuore. È un invito che sentiamo sempre in
tutte le salse, anche musicato.
La nostra vita si
presenta, come dice lo stesso evangelista, stanca, affaticata, oppressa da ogni
parte. Il mondo chiede sempre più ma risponde sempre meno, non è capace a dare;
e quando qualcuno azzarda di più viene subito scartato e lasciato sprofondare nella solitudine e
anche nella vecchiaia.
Siamo circondati da
varie informazioni negative della vita e non ne possiamo più (basta ricordare il fatto di ieri a Strasburgo). Una vacanza,
lontano da tutto e da tutti non basta più, perché la vacanza si è trasformata
in una fuga mundi. Anche l’imminente Natale trova il suo angolo vuoto: tanti
bei regali a destra e a sinistra ma poi, come un sibilo, affiora il non senso.
Gesù ci rivela il
volto di un Dio mite, umile di cuore, che si accorge della nostra illimitata
stanchezza interiore... Allora il punto di partenza è il nostro essere che deve
trovare il suo equilibrio, la sua armonia, la sua pace.
In questo contesto, Gesù,
oltre ad invitarci ad essere miti e umili di cuore, ci chiede di andare a Lui
per trovare la giusta pace all'ansia del nostro cuore, al tormento della vita,
al desiderio inespresso che non ci permette mai di essere totalmente realizzati
perché Lui è il nostro ristoro.
Andare altrove è
inutile, tempo perso e poi per “sposare una verità”. Ma quale? Andiamo dalla
Verità per eccellenza: Gesù, perché da nessun'altra parte troviamo
riposo, nessuno riesce a colmare la nostra sete di infinito. Ma sarà tutto rose
e senza spine? No.
Gesù dice che il suo
giogo non sarà opprimente, non schiavizza anzi è leggero. Però esistono delle regole da rispettare
e da vivere, un peso da sperimentare se vogliamo vivere evangelicamente la
nostra vita. Una piccola fatica per ognuno di noi perché tutto si trasformi in
amore.
Non sarà mai facile essere discepoli di Gesù, però il suo giogo non sarà come quello imposto dalla società che conduce solo alla distruzione e non a Dio (cfr. 2Cor 6,14-16).
Non sarà mai facile essere discepoli di Gesù, però il suo giogo non sarà come quello imposto dalla società che conduce solo alla distruzione e non a Dio (cfr. 2Cor 6,14-16).
Il Signore ci colma il
cuore e ci rende dolce e semplice osservare le sue regole, cioè la Parola di
Dio che ci porta verso il bene.
In questo tempo di
avvento, tempo di silenziosa preghiera e di accoglienza, come Maria, come il
Battista vogliamo fare ordine nel nostro cuore, vogliamo creare uno spazio in
cui Dio possa ancora nascere e crescere. Allora, anche se la nostra vita deve
cambiare, anche se abbiamo viviamo quel chiaro-oscuro da riconoscere e superare, anche se la
nostra vita non sarà tutta rose e fiori, acquisterà una luce nuova e possiamo
credere che la santità è possibile, come e dove Dio ci vuole, proprio perché Dio, "il tre volte Santo", è
diventato come noi.
Proviamo a fidarci di
Lui!