sabato 19 gennaio 2019

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

FATE QUELLO CHE VI DIRÀ


Un brano particolare quello di questa domenica, II del Tempo Ordinario. Un brano che ascoltiamo tante volte, magari in un suntuoso matrimonio, forse non soffermandosi sulle parole.
Il titolo che ho dato al post è preso dallo stesso vangelo ed è l'invito che la madre di Gesù fa ai servi durante una festa di nozze. Perché quest'invito? 
Dovremmo entrare nella simbolica del brano evangelico per capire. Di un Giovanni che fa sia la "fotografia" e i "raggi x" allo stesso Vangelo. Qualcosa l'abbiamo messa nella lectio che troverete in basso. Qui ci limitiamo a vedere quelle anfore vuote. Sono sei e rappresentano la nostra umanità. Sono vuote e dicono il nostro non senso.
È la dimensione delle nozze, dell'incontro tra noi e Dio che manca in questa festa. È una festa senza lo sposo. Anzi nel Vangelo non si accenna né allo sposo e né alla sposa: tutti e due assenti. Dove sono?
Questo brano evangelico odierno ci ricorda la triplice manifestazione di Gesù: epifania, battesimo, nozze di Cana. Oggi l'evangelista Giovanni, nel racconto delle nozze di Cana, presenta il primo dei «segni». Magari non ci dice nulla.
Guardando a noi, abbiamo lasciato da un po' di giorni le feste natalizie con le sue baldorie, regali e quant'altro; ma abbiamo lasciato anche Dio? Non ci siamo incontrati con Lui? Non abbiamo fatto si che la nostra vita venga trasformata dal suo amore? 
La nostra vita, nonostante tutto, è rimasta vuota. Ora, anche se non l'abbiamo invitato, Dio viene nella nostra vita. Desidera essere partecipe della nostra vita e non essere messo da parte. Il cristiano che mette da parte Dio si ritroverà ad essere come quelle anfore di pietra: vuote. Egli è colui che vive il suo innamoramento in mezzo alle falsità della vita e si ritrova con il cuore di pietra e il non senso.
L'intervento della madre di Gesù, Maria, è propizio. Lei non è solo madre ma anche discepola e può dirci una parola giusta, un comportamento giusto, ci può aiutare a riempirci nuovamente di Dio: fate quello che lui vi dirà. Fare quello che Lui dice significa ripartire dall'ascolto della sua Parola per dar vigore alla nostra fede. La fede, lo ricordiamo, nasce dall'ascolto. Ed è questo ascolto di Dio che dobbiamo mettere in pratica. È proprio in questa capacità di saperlo ascoltare, di ravvivare la nostra fede, di attuarla nella quotidianità che si compie e si rinnova il miracolo di Cana.
È il tempo di porre fine a certe presunzioni e arroganze. Dobbiamo fare un briefing della nostra vita. Un ricominciare a incontrare Dio: nell'Eucarestia, nella sua Parola per poi testimoniarlo con Lui accanto.
Maria ne è stata capace e si è abbandonata tra le vicende della sua vita a questo grande amore di Dio per l'umanità.
Anche noi possiamo farlo... magari con più fiducia... sarà il nuovo miracolo della Cana del mondo.

Buona Domenica nel Signore a tutti voi!

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