sabato 5 luglio 2008

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

In questa domenica, XIV del Tempo Ordinario, abbiamo una Parola carica di speranza (vedi liturgia). Fin dalla prima lettura troviamo la profezia sul Re Messia, umile ed operatore di pace che nel Vangelo la troviamo realizzata in Gesù, figlio di Davide. Ma tutto questo forse ci frena e non ci dice nulla, perché guardiamo noi stessi. Questo perché nella nostra vita ci sentiamo affaticati tristi e affannati. Qualche volta la nostra fede vacilla e il nostro vivere in mezzo alle persone ci rende isolati e incompresi.
Il Vangelo di questa domenica (vedi Mt 11,25-30) ci mette subito davanti Gesù che prega. Tutti noi cerchiamo ogni giorno di pregare come meglio possiamo e il Maestro e Signore ci ha insegnato la preghiera del Padre Nostro. Ma oggi non ci insegna a pregare perché è lui che prega.
Con le sue parole, Gesù sta dicendo che ha voglia di mettersi a cantare e a danzare di fronte alle cose meravigliose che il Padre compie di continuo! E non solo, Egli riconosce in ogni cosa la presenza di Dio Creatore, che con amore ha fatto tutto ciò che esiste sulla terra e nel cielo, e di fronte a tanta bellezza, si rallegra e si commuove. Ma non a tutti è da di capirlo. Lo capiscono bene i piccoli. Chi sono questi personaggi? Qui non viene fatto riferimento ai piccoli nel senso dell'età, ma di tutti coloro che di fronte a Dio, immenso, infinito, onnipotente, sanno sentirsi piccoli! Come? Ogni volta che ci sentiamo pieni di ammirazione per tutte le cose belle che Dio ha creato, anche noi siamo i piccoli di cui parla Gesù! Ogni volta che ci sentiamo pieni di gratitudine per tutto l'amore che accompagna la nostra vita attraverso i genitori, i fratelli, le sorelle, i parenti, gli amici, i vicini, il quartiere... questa gratitudine ci fa assomigliare ai piccoli di cui sta parlando Gesù! Ogni volta che, nella nostra vita, riconosciamo di non poter fare a meno di Dio, proprio come un neonato non può fare a meno dei genitori per sopravvivere, allora siamo davvero i piccoli di cui Gesù si rallegra! È importante che impariamo a pregare come prega Gesù: lui non si limita a rivolgersi al Padre suo per dire grazie e godere del reciproco amore! Ci fa subito vedere che ogni sguardo d'amore rivolto al Padre, deve poi diventare sguardo d'amore rivolto alle persone che sono intorno a noi.







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