giovedì 24 dicembre 2009

NATALE DEL SIGNORE - MESSA DEL GIORNO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Ci prepariamo ad accogliere la nascita di Gesù. Nel calore delle case i nostri pensieri assumono una direzione unica: siamo tutti in viaggio verso una grotta, sentiamo dentro di noi un annuncio misterioso. Fra le migliaia di nascite che avvengono contemporaneamente nel mondo, c'è la nascita di un bimbo chi coinvolge il mondo intero.
Il vangelo della notte di Natale ci ricorda, attraverso la penna di Luca, la nascita del Salvatore: un segno che troviamo "adagiato in una mangiatoia". Mentre il vangelo del giorno presentatoci dall'evangelista Giovanni ci dice che il Verbo, la seconda persona della Trinità, si fa carne nel grembo della Vergine Maria per dare a chi lo accoglie e a chi crede in lui il “potere di diventare figli di Dio”.
Natale è incarnazione, significa Dio in carne umana. "Caro salutis est cardo" (la carne è cardine-fondamento della salvezza), come dicevano i primi Padri della Chiesa. Siamo in presenza di un fatto storico: la salvezza passa attraverso la carne di Cristo, la sua nascita, passione, morte, risurrezione, ascensione, Eucaristia... È la carne di Dio, la carne di Maria.
il cammino che comincia a Betlemme avanza irresistibilmente verso il Calvario, va dal presepio alla croce". Basta vedere le parole di Simeone nel tempio, la fuga in Egitto, la strage dei bambini innocenti...
Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) consumò il suo olocausto nel 1942 ad Auschwitz. I fatti si ripetono, oggi come ieri.
In Iraq, in India, in Indonesia, in Nigeria, in Sudan, nella Rep. Dem. del Congo, in Cina e in altre parti del mondo, continua il martirio di cristiani e di altri innocenti. Ma il Bambino del presepio è il Risorto.
Edith Stein suggerisce per noi queste parole meditative, conclusive: "Ognuno di noi, l'umanità intera giungerà, assieme al Figlio dell'Uomo, attraverso la sofferenza e la morte, alla stessa gloria". Sono queste le ultime parole del Mistero di Natale, scritto da una martire del nostro tempo e che raggiunge l'umanità di ogni tempo.
A te giunga il mio caloroso augurio di un santo Natale. Il pianto del Bambino di Betlemme ci fa ricordare lo scambio di auguri per tutti,
ma sopratutto a chi attende la nostra attenzione ben oltre la festa.
Auguri! fr. Vincenzo

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