sabato 27 novembre 2010

I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!



Iniziamo il tempo forte dell'Avvento. In questi giorni abbiamo un po' percorso gli "avvenimenti ultimi" che la Liturgia della Parola dettava al nostro cuore.
Questa domenica, con l'evangelista Matteo, li riprendiamo nuovamente per essere più attenti e disponibili alla Parola di Dio che salva e accogliere meglio la venuta di Gesù nella nostra vita.
Il vangelo che ascolteremo questa domenica è uno dei cinque discorsi di Gesù, ossia il quinto è tratta sul senso della fine del mondo.
Per capire, l’evangelista ci presenta il tema della vigilanza per poter accogliere la venuta di Gesù, come ci vuole indicare il verbo “vegliate” e l’avverbio conclusivo “dunque” (perciò).
Gesù dice che il Figlio dell’uomo verrà nel momento in cui non si pensa. Dio viene quando meno si aspetta. L’ora di cui parla Matteo richiama il giorno e il tempo di cui Paolo parla in Rm 13,11-14. Non un semplice tempo cronologico, ma un kairos.
In questo momento Gesù rivolgendosi a noi continua a chiederci di vigilare attentamente conducendo una vita serena verso la perfezione. San Paolo esorta: "il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo" (1Ts 5,23). Questo atteggiamento è segno di maturità, in cui vigilanza e pace si mescolano. Lasciamo allora che la Parola di Dio invada le nostre coscienze e ci riempia della forza dell’amore da poter donare e restare così “svegli” per incontrare il Signore che viene all’improvviso.
Preghiamo come la Liturgia ci suggerisce: O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere il regno dei cieli. Amen.


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* l'immagine è presa da www.graficapastorale.it