giovedì 15 maggio 2008

CRISTO AL CENTRO DELLA NOSTRA VITA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Il calendario carmelitano riporta per noi, in questo mese dedicato alla Madonna, un pio frate carmelitano da cui nasce per il popolo una grande devozione: lo Scapolare (o abitino) della Madonna del Carmelo. Il santo è san Simone Stock.
In questo giorno la parola del Signore ci svela la preziosità infinita della nostra persona: Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, scaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? (vedi Mc 8, 34-9,1).
L’intero universo non vale quanto vale la nostra persona: non ha prezzo e non può essere commutata con niente. Ma questa preziosità può essere dilapidata; la vita può fallire. La via che il Signore ci indica per evitare questa infinita tragedia è paradossale: perdere la vita come egli l’ha perduta. Sì. quella è l'unica strada, perché è la strada dell'amore, la strada di chi si svuota nel dono di sé. Chi segue il Signore nella rinuncia a sé per il dono agli altri, entra nella vita eterna.
Lui dice: "Rinnega te stesso", perché questa è la prima tappa del discepolato cristiano. Scaviamo a fondo sul senso di questa proposta, quasi una sfida, che lungo i secoli è stata accolta e recepita nei modi e nelle forme più diversi. "Rinnegare" significa "dichiarare di non conoscere". Un verbo che Gesù utilizza per indicare la necessità di liberarsi di quell'ego inautentico che avanza sempre pretese dalla nostra vita, come è successo a san Pietro nella notte del tradimento: "Non conosco quell'uomo" cioé: "Rinnego Gesù".
Davanti a noi due sono le strade, ma una da scegliere: una è la strada di una alterigia egoica e insipiente: più diamo corda al nostro ego e più la nostra vita acquisterà il non senso. L'altra è quella dove orientiamo la nostra esistenza, ogni nostra energia d'amore verso di Lui, ponendo la sua Persona al centro della nostra vita, delle nostre scelte, del nostro insopprimibile bisogno di pienezza. Diceva Simone Weil che in ognuno di noi, vi è qualcosa di sacro.
Durante la preghiera, chiediamo la luce di Spirito Santo per renderci conto delle incongruenze della nostra vita, del nostro dirci credenti in Dio e preghiamo così: Aiutami, Signore Gesù, a un eludere l'interrogativo della tua Parola: "Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?". Persuadimi della necessità di essere coerente con il tuo Vangelo, facendo la volontà del Padre come l'hai fatta Tu.