mercoledì 25 giugno 2008

APRIAMO IL CUORE A DIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Non è facile seguire gli insegnamenti di Nostro Signore, me ne rendo conto ma spesso dipende anche da noi, dal nostro carattere. Nel vangelo (vedi Mt 7,21-29) Gesù indirizza quelli che pretendono di avere la fede. Seguiranno o no le Sue indicazioni? Diciamo che la frenesia del fare rende ciechi e ci nasconde dietro a dei ma o perché. Ma Gesù dice a tutti senza mezzi termini, che se non si mette in pratica la Parola di Dio non si entrerà nel regno dei cieli.
Cristo Gesù è chiaro, non è possibile essere più chiari di lui. Se c'è qualcuno che pensa diversamente, libero di farlo ma penso che dentro la persona non ci sia chiarezza. Coloro che credono di guadagnare il cielo a forza di dichiarazioni, di citazioni o di preghiere, senza convinzione interiore e senza conformare la loro vita alla loro convinzione, si sbagliano di grosso. La fede non salva attraverso un semplice atto di formulazione. “La fede senza le opere è morta” (Gc 2,26). Questa espressione di san Giacomo deve spesso risuonare nei nostri cuori e domandarci: la mia fede che cosa mi offre di fondamentale? che cosa cambia in noi?
Dentro e fuori di noi ci deve essere un movimento, ma non barricato per paura di. Dio non si barricava in attesa che qualcuno gli portasse il piatto d'argento. Sì è incarnato. Ha assunto questa condizione umana. Ha girato per tutta la Palestina. Fu obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
E' bello vedre splendere il sole, perché non solo scalda la giornata ma scalda il nostro cuore. Ma se ci ostiniamo a tenere gli occhi chiusi, o se non apriamo le porte e le finestre ai suoi raggi, restiamo nel buio, cosa che non impedisce al sole di splendere.
Anche in inverno accendiamo il camino o una stufetta per scaldarci un po direttamente, ma se restiamo lontani continueremo a battere i denti. A che cosa ci serve dunque dire che il sole e il fuoco esistono? Non possiamo vivere da manichini. Vivere e credere in Lui è spandere il suo profumo fino alla consumazione dei nostri giorni.
Preghiamo così: Donami, Signore, di conoscere e di restare fedele al nome con cui tu mi hai chiamato, e non permettere che io mi degradi assoggettandomi alla tirannia del peccato.