giovedì 5 giugno 2008

GESU' SIGNORE DELLA VITA E DELLA STORIA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Il vangelo odierno (vedi Mc 12,35-37) è una unica interrogazione di Gesù, che conclude tutte le dispute. E' posto significativamente tra il brano dello scriba che vuole entrare nel Regno (brano precedente) e quello della vedova che dona se stessa (brano seguente). In particolare quanto ascoltiamo è un punto interrogativo sull'identità di Gesù. Ma nonostante le voci che girano intorno a lui, Egli non smette di parlare anzi, nonostante le opposizioni e le minacce, continua a parlare ed insegnare con autorità: lui è il vero pastore, colui che si prende cura del gregge e lo guida verso "pascoli erbosi".
Il brano raccoglie l'entusiasmo della folla che ascolta volentieri Gesù, perché finalmente ha trovato un maestro che sa dire parole autentiche e concrete per la vita. Gesù è il maestro buono che esorta tutti ad abbandonare la via degli "scribi", che è la via della superbia, dell'autosufficienza, dell'orgoglio che porta sempre ad essere buoni con se stessi e cattivi con i deboli. E' facile per tutti sentirsi persone sagge e sapienti (gli scribi di oggi), che sanno quel che conta nella vita e per questo degne di essere rispettate ed ascoltate. Magari aggiungendo che Gesù Cristo non ti da' niente.
Cari miei, la vera sapienza è mettersi ogni giorno alla sequela del Vangelo, alla scuola dell'unico Maestro, il Signore Gesù venuto sulla terra perché tutti abbiano la vita, e l'abbiano in abbondanza. Con lui non si perde nulla, si guadagna tutto.
Preghiamo perché abbiamo sempre la forza dello Spirito Santo che ci aiuti ad accogliere il messaggio del Vangelo e sopratutto accogliere Cristo Gesù Signore della nostra vita e della nostra storia.