mercoledì 18 giugno 2008

L'IMPORTANZA DELLA PREGHIERA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


E' importante la preghiera? Sì, che è importante, ma alla base di essa deve esserci un rapporto di amicizia con il Signore, senza di questo si può escludere una preghiera vera. Perché? Immaginate due persone se non sono amici, come fanno a dialogare, a stare in sintonia, a fidarsi, etc.
Ora per praticare questo sentiero il vangelo (vedi Mt 6,1-6.16-18) ci conduce verso una camera segreta, interiore.
Ma l'esperienza religiosa insegna che per qualsiasi problema dobbiamo entrare dentro questa camera segreta, qualunque sia il tipo di sconforto.
Cosa dire in questa camera segreta. "Getta nel Signore il tuo affanno" (Sal 55,23), ci ricorda il salmista che prega. Sì, possiamo recitare il nostro "Padre nostro", la nostra realtà gettandola nel Signore. Direi io il nostro salmo 151 (come sapete i salmi sono 150, io ne aggiungo uno perché è quello della vita di tutti i giorni).
Abbiamo bisogno di una preghiera pulita, che traspare il nostro essere. Nella stupenda pagina del Vangelo, Gesù vuole aiutarci a realizzare ciò che più conta, in questa vita e nell'altra: la comunione d'amore col Padre. Egli colpisce dunque l'inclinazione, malata d'egoismo, che ci porta a cercare la vanagloria, il plauso, il falso luccichio "dell'apparire". In questa esteriorità tutto viene "bacato" dal tarlo dell'ego, tutto si svuota.
Esercitiamoci a pregare, a pregare si impara pregando. Proviamo a rientrare al cuore, nella "stanza segreta" del mio mondo interiore, dove Dio abita. Chiudiamo decisamente la porta delle distrazioni, consegniamo a Lui che mi è Padre tenerissimo le mie preoccupazioni, faccio silenzio: un silenzio d'amore in Lui che infinitamente mi ama. Preghiamo così: A Te, Padre, che ami incontrarmi nel segreto del cuore, consegno le chiavi della mia vita interiore. Custodiscimi, perché sempre al suono della tromba io preferisca le note del silenzio e agli occhi ammirati degli uomini, lo sguardo della Tua compiacenza.