mercoledì 31 dicembre 2008

MARIA, MADRE DI DIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Iniziamo il primo del nuovo anno, il 2009, con la Vergine Maria celebrandola come Madre di Dio, ma dal 1967 anche la “ Giornata della pace”.
In questo primo giorno dell'anno, vogliamo tentare di cogliere l'altro aspetto del Natale, così come lo esprime il canto della liturgia: "Oggi la nostra debolezza è assunta dal Verbo, l'uomo mortale è innalzato a dignità perenne e noi, uniti a lui in comunione mirabile, condividiamo la sua vita immortale". Infatti, questo Bambino non ci dice solo l'umanizzazione di Dio, ci dice anche la divinizzazione dell'uomo. "Dio si è fatto uomo, perché l'uomo diventasse Dio", aveva scritto s. Agostino. San Bernardo in un discorso natalizio, disse: "Nulla mostra maggiormente la misericordia di Dio che l'aver egli assunto la nostra stessa miseria. Da questo sappia l'uomo quanto Dio si curi di lui. (...) Da quello a cui egli giunse per te, o uomo, riconosci quanto tu valga per lui". Questa è la verità dell'uomo, svelata a Natale ed è nella verità - ha scritto Benedetto XVI nel suo primo Messaggio per questa Giornata - il fondamento della pace. Non è vero - soltanto - che la prima vittima della guerra sia la verità. Papa Benedetto va oltre e scorge nella menzogna non solo l'effetto, ma la causa della guerra: "Quando viene a mancare l'adesione all'ordine trascendente delle cose, quando viene ostacolato o impedito lo sviluppo integrale della persona e la tutela dei suoi diritti fondamentali, quando tutti i popoli sono costretti a subire ingiustizie e disuguaglianze intollerabili, come si può sperare nella realizzazione della pace?".
Oggi dicevo riordiamo la solennità di Maria, Madre di Dio e il Vangelo ce la presenta, già dal Natale di Gesù, come Mamma, che davanti a ciò che succede di noi 'serba tutto, meditandolo nel suo cuore'. Ma ricordiamoci: Dio non ha scelto solo Maria. Dio ha potuto fare ciò che ha fatto con Maria perché lei è stata disponibile. Ma Dio sceglie tutti. Sceglie me e sceglie te. Bisogna solo dirgli: "Sì". E poi? E poi ci si lascia portare. Nessuno garantisce che sia un viaggio facile; a tutti viene garantito che sarà intenso, che ci realizzerà e che ci farà diventare qualcosa che non avremmo neanche mai lontanamente pensato di diventare nei nostri più lontani sogni.
Celebrare Maria, donna del sì, ad inizio anno vuol dire imparare da lei. "Sì, Signore voglio farmi portare da te; conducimi e io ti seguirò!". E un inizio per costruire la pace.

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