lunedì 21 dicembre 2009

Feria propria del 22 Dicembre

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


In questi giorni stiamo rivivendo intensamente quanto ci prepara alla nascita del Salvatore. Il vangelo odierno segue quanto abbiamo ascoltato lunedì ove troviamo Maria che ricambia il saluto di Elisabetta esultando in Dio (vedi Lc 1,46-55).
Maria è la donna che appare sin dall'inizio segnata dalla beatitudine di chi ascolta la Parola di Dio. Questa è la prima beatitudine del Vangelo, come scrive Luca: "Beata colei che ha creduto all'adempimento della Parola del Signore".
La felicità di Maria, la prima discepola del Vangelo, si esprime nel canto del Magnificat. Un canto che manifesta la gioia di questa povera ragazza nel vedere che il Signore del cielo e della terra si è chinato su di lei. Maria gioisce, esplode di gioia, la sua gioia dilaga contagia, canta, danza, grida, abbraccia Elisabetta e guarda verso il Dio della promessa.
Maria canta la grandezza di Dio. Riconosce che Dio è Dio. La conseguenza della scoperta di Dio grande nell'amore è l'esultanza dello spirito. La scoperta dell'amore immenso di Dio per noi vince la paura. Chi conosce il vero Dio, gioisce della sua stessa gioia.
Maria canta e danza per le grandi opere che Dio ha operato nella storia, allarga il suo sguardo alla volontà ostinatamente salvifica di Dio.
Maria oggi ci incoraggia tutti, ci invita a credere al Dio della promessa che mai si stanca, che sempre interviene che non abbandona il suo popolo.
Anche noi siamo chiamati a cantare e danzare per Dio... ma ne siamo convinti?
Troviamo il nostro spazio adombrato dall'azione dello Spirito Santo per gioire silenziosamente nel cuore l'incommensurabile dono dell'Incarnazione.