sabato 8 dicembre 2018

II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

PREPARATE LA VIA
DEL SIGNORE


La seconda domenica di Avvento ci presenta la figura di Giovanni Battista come segno della venuta della salvezza di Dio. La storia vive qui il suo culmine: il momento più atteso e più desiderato, il momento dell’annuncio del regno di Dio che comincia: il Messia sta per arrivare.
L'Evangelista Luca è molto bravo a presentarci la figura di Giovanni partendo da una cornice storico-temporale che va pian piano restringendosi, come lo "zoom di una fotocamera", fino a farci concentrare attentamente sulla persona di Giovanni.
Nel deserto, la Parola di Dio "accade" su Giovanni! Non è tuttavia la prima volta che nelle pagine del Vangelo lucano si parla del Precursore. Due capitoli prima lo stesso Evangelista ce lo aveva presentato in un sussulto di gioia mentre era ancora nel grembo della madre, l'anziana Elisabetta. Luca stesso ci racconta come alla sua nascita gli fu dato il nome Giovanni, che significa "Dio ha avuto misericordia": Dio, nel suo incontenibile Amore, si è completamente abbassato verso l'umanità! E Giovanni ce lo ricorda efficacemente.
La predicazione di Giovanni, quindi, ci spinge a fare un serio esame di coscienza e a considerare con serietà l'impegno che ci siamo assunti per "alleggerire il nostro cuore", all'inizio del nostro cammino di Avvento.
“Ogni burrone sia riempito...” viene sottolineato dall'evangelista. da cosa? Occorre lasciare che attorno a noi si prepari una strada, abbattendo gli ostacoli frammezzi. Ciò porta una guarigione del cuore. È il cuore la strada da appianare, è il cuore il burrone da riempire. Quei monti da spianare, quei sentieri da drizzare, quei burroni da riempire sono il problema che sta tra noi e Dio, siamo noi stessi e la nostra incapacità di scegliere il Padre. 
Il cammino da intraprendere non mostra subito la liberazione, ma costa lacerazioni e lacrime. Noi possiamo accettare di essere l’uomo che “se ne va e piange” per seminare e che ad un certo momento, che non conosce, si accorgerà con stupore che si trova sulla via del ritorno con la gioia di chi porta il raccolto.
Siamo chiamati ad essere felici. Una felicità non facile da vivere quando in famiglia ci sta un lutto, un dolore del cuore e rimane solo un burrone da riempire.
Se alzassimo gli occhi al Cielo, se lasciassimo avvicinare il Cielo al nostro cuore, forse continueremo a sentire il vuoto ma sarà un vuoto che poco alla volta si riempirà.
Attendere la venuta del Signore non è un adagiarsi nel salotto in attesa che tutti arrivino, occorre raddrizzare i sentieri del mondo e della nostra anima per essere pronti ad accogliere il Figlio di Dio.
Preghiamo il Signore perché apra il nostro cuore alla sua Parola. Vieni Signore Gesù!

Buona domenica nel Signore a tutti voi!


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immagine: https://www.la-domenica.it/ii-domenica-di-avvento-2018/