venerdì 5 ottobre 2007

NON ASCOLTIAMO DIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!
La Parola di questa mattina ci richiama alla conversione del cuore, perché "ci siamo ribellati al Signore nostro Dio e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce" (dalla prima lettura). Ci siamo ostinati a non ascoltare la voce del Signore.
Nelle parole profetiche di Baruc riscontriamo un atteggiamento di contrizione che è presa di coscienza dell'enorme danno provocato dall'allontanamento da Dio, dall'ostinarsi a tenere il cuore chiuso all'ascolto della sua Parola. È interessante notare che, nel corso della pericope odierna, torna per ben tre volte questa denuncia del "non-ascolto". È dunque implicita l'idea che, al contrario, l'ascolto della Parola del Signore "per camminare secondo i decreti che Egli ci ha messo dinanzi", è di prioritaria importanza se si vuole percorrere le "vie della vita" e non perdersi su quelle della morte. È d'incredibile attualità questa Parola di oggi!
Ci vorrebbe una bella scossa, perché spesso siamo sonnolenti e restii a un ascolto serio e impegnativo per dare "carne" alla Parola, che è tradurre in pratica di vita ciò che abbiamo ascoltato. Sant'Agostino ammoniva dicendo che è pura illusione un ascolto della Parola di Dio senza l'intenzione di metterla in pratica. Perché se si ascolta soltanto, si costruisce una rovina (vedi Lc 10, 13-16).
Nel pregare, questa mattina guardiamo un pochino la nostra realtà, la nostra società che va di fretta, del rumore che circola attorno a noi, delle troppe preoccupazioni o vari paletti davanti alla nostra vita e che sono di grave ostacolo all'ascolto che esige, senza rimandi, piccole pause di silenzio e di quiete contemplativa. Tutti siamo chiamati a questo, nessuno escluso.
Sia questa la nostra preghiera: O Signore, donami un cuore in ascolto, un cuore attento e impegnato ad accogliere la Parola che tu semini, prodigo, nelle mie giornate. Fa' che il mio ascolto sia sempre legato al mio vivere.