Letture del giorno: 1Sam 1,24-28; Cant. 1Sam 2,1.4-8; Lc 1,46-55
O Re delle genti, atteso da tutte le nazioni,
pietra angolare che riunisci i popoli in uno:
vieni e salva l'uomo che hai formato dalla terra.
Quest’antifona maggiore ci invita ad invocare Gesù Re delle genti. Nell'Antico Testamento la ritroviamo sulla bocca dei profeti, con i riferimenti alla casa di Davide, ci hanno avvicinato a quest’espressione: il successore di Davide che siederà sul suo trono, non regnerà solo sulla casa di Giuda e di Israele, ma su tutte le genti. San Giovanni lo ricorderà così: «Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente, giuste e vere le tue vie, Re delle genti! O Signore, chi non temerà e non darà gloria al tuo nome? Poiché tu solo sei santo, e tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te, perché i tuoi giudizi si sono manifestati» (Ap 15,3-4).
Vi è in quest’invocazione un’apertura universalistica, che sollecita ad esprimere la nostra speranza e la nostra preghiera per ogni persona, per tutte le nazioni.
Gesù è il Messia che agirà con diritto e giustizia, è la pietra angolare. Chi lo accoglie nella sua vita, impara a vedere in lui quella pietra angolare su cui costruire la propria vita individuale e comunitaria (cfr. 1Pt 2,4ss).
L’espressione “pietra angolare” è presa dal Sal 118,22 dove abbiamo una simbologia delle costruzioni, in cui la pietra angolare è fondamentale, lo sappiamo, perché tiene uniti due muri che si congiungono ad angolo.
Il fatto che Gesù Cristo sia chiamato “la pietra angolare, sulla quale l'edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore” (Ef 2,21), sta ad indicare che Lui, il Signore risorto, è la pietra fondamentale su cui è stata costruita la Chiesa Dio, ossia l'edificio spirituale che è la dimora di Dio, segno d’amore e di riconciliazione a favore di tutta l’umanità. Nella pietra angolare la nostra speranza.
Anche la Vergine Maria ha trovato la sua pietra angolare e si mise a cantarla. Questo canto è il risultato dell’incontro con il Dio dell’impossibile; è il risultato dell’incontro delle due madri. È il risultato dell’amore: chi ama canta e un cuore che ama può cantare solo il Magnificat, il canto delle grandi cose di Dio. Questo canto rivela la fisionomia dei poveri di Jahvè, descritti dalla Bibbia "anawim". Questi erano poveri, non solo nel distacco da ogni idolatria, ma anche nell'umiltà profonda del cuore, spoglio dalla tentazione dell'orgoglio, aperto all'irruzione della grazia divina salvatrice. Anche Maria è una di questi poveri.
Dio la sceglie e la rende grande per una grande opera che dona perfezione d’amore assoluto a Dio e redenzione al genere umano. Per mezzo di Lei Dio ha deciso che il suo Figlio Unigenito si facesse carne, vero uomo, assumendo la carne dalla sua carne e il sangue dal suo sangue.
Il Magnificat è la trasformazione dell’anima orante che rende lode, ringraziamento, gioia riconoscente. E non stiamo parlando di un fatto intimistico o devozionale. Anche se la vita della Vergine Maria sarà intessuta di fatica e di tenebra, di lotta e di perseveranza nella fede, Ella è consapevole di avere una missione da compiere per l'umanità, per questo la sua vicenda si inserisce all'interno della storia della salvezza.
Il Magnificat diventa allora il canto di ogni fedele, perché la pace e la giustizia del Re delle nazioni si diffondano in tutta la terra e ci uniscano, noi tutti, fragili creature d'argilla, ma plasmati a immagine e somiglianza di Dio, nell'unica Chiesa di Cristo.
Il Magnificat diventa una lode alla Madre di Dio di generazione in generazione, perché anche noi possiamo guardare, come ha fatto lei, a Colui che ha soccorso Israele suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ad Abramo e alla sua discendenza.
Raccogliamo, allora, l'invito che nel suo commento al testo del Magnificat ci rivolge sant'Ambrogio, Dottore della Chiesa: "Sia in ciascuno l'anima di Maria a magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio; se, secondo la carne, una sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo; ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio... L'anima di Maria magnifica il Signore, e il suo spirito esulta in Dio, perché, consacrata con l'anima e con lo spirito al Padre e al Figlio, essa adora con devoto affetto un solo Dio, dal quale tutto proviene, e un solo Signore, in virtù del quale esistono tutte le cose" (Esposizione del Vangelo secondo Luca, 2, 26-27: SAEMO, XI, Milano-Roma 1978, p. 169).
Ci aiuti la Vergine Maria a coglierne l'anima.
Ci aiuti la Vergine Maria a coglierne l'anima.
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