sabato 8 settembre 2007

MARIA E GIUSEPPE: IL SENSO DELLA VERA FEDE

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Oggi è il compleanno della nostra Mamma celeste. E' un giorno che come un fiore dobbiamo presentarci a colei che ha donato a noi "un figlio". Sì, proprio un figlio. Ricordate cosa diciamo la notte di Natale? Puntualmente ripetiamo le parole del Profeta Isaia: "Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Eterna è la sua forza".
In Maria tutto questo si è avverato. Forse faremo fatica a capire, faremo fatica ad accettare, ma poi anche noi siamo come Giuseppe (vedi Mt 1,18-23), che, nella Parola odierna, si mostra in una debolezza che alla fine cede all'amore. Nella Parola odierna, noi troviamo l'annunciazione a Giuseppe, strano vero? In genere per noi l'annunciazione e a Maria, tanto è vero che c'è una propria celebrazione di questo evento. Eppure in questa annunciazione, abbiamo un messaggio d'amore, un senso della vera fede.
L'evangelista Matteo ci mostra come Giuseppe, uomo giusto, fedele a Dio, obbediente alla sua Parola, accoglie questo dono della grazia che è la Vergine Maria, e in lei il bambino venuto dallo Spirito, l'Emanuele annunciato dai profeti. Poiché Giuseppe non vuole sposare la Vergine Maria per non appropriarsi del figlio che vive in lei e che viene da Dio, Giuseppe, il giusto, vive nel rispetto di Dio e nell'obbedienza. Domanda lecita: Come potrebbe essere suo figlio, il Figlio concepito dallo Spirito Santo? Poiché non siamo noi uomini che generiamo Dio. Non siamo noi uomini che offriamo la parola di Dio. Non siamo noi uomini che creiamo Dio a nostra immagine. Non siamo noi uomini che facciamo sbocciare la verità e la giustizia dalla terra: esse scendono dall'alto dei cieli. Dobbiamo sempre riconoscere il dono di Dio.
Quante volte dall'altare ci viene detto: dobbiamo fare come Giuseppe, come la Vergine Maria: portare a tutti, generandolo, Cristo Gesù! Tutti i giorni siamo chiamati a questo. Ma è necessario anzitutto accogliere Gesù nella nostra vita. Come? Vari sono i modi con cui accogliere. La nostra semplicità sarà il modo giusto, fino alla giusta trasformazione d'amore, nell'Amore.
In questo giorno bello della nostra Mamma Celeste, accogliamola nella nostra vita perché accogliendo lei accoglieremo Gesù, accoglieremo la casa di Dio in mezzo a noi: Cristo.
Rivolgiamoci in questo giorno a Colei che saprà indirizzarci verso Gesù. Dice Sant'Ambrogio: "Come in un'immagine rifulga in voi la verginità e la vita di Maria, nella quale risplende ogni forma di virtù. Da lei attingete gli esempi di vita... ciò che dovete correggere, ciò che dovete evitare, ciò a cui dovete aderire".
Possiamo, inoltre, chiederci se questa storia ci interessa e se siamo coinvolti nello stesso piano di amore. Impariamo dalla umiltà di Maria e dalla giustizia di Giuseppe e troveremo facile la risposta al nostro cammino di fede.