VEN. SALVATORE STATELLA

P. Salvatore della SS. Trinità (al secolo Andrea Statella), fu il secondogenito di Francesco IV Statella, marchese di Spaccaforno (antico nome di Ispica -RG-). 
Nasce il 18 gennaio 1678 e nello stesso giorno viene battezzato nella chiesa Madre.
Andrea riceve una educazione morale, culturale e cavalleresca conforme al suo grado. Il padre lo fa studiare a Roma al Collegio Romano (oggi Pontificia Università Gregoriana), mentre nel 1706 si laurea a Catania in "utroque jure" e in "teologia".
Nel 1710, alla morte del padre, a Ispica incontra il fra Girolamo Terzo e ne rimane affascinato che, spesso, va a trovarlo all'eremo netino di S. Corrado. 
Il 13 maggio 1711 Andrea Statella viene ordinato presbitero nella sua città natale ove erige due chiese in onore della SS.ma Trinità.
Con il fra Girolamo Terzo, don Andrea Statella parla dell'attualizzazione della riforma tra i Carmelitani della Provincia siciliana S. Alberto.
Il 12 maggio 1726  don Andrea Statella veste l'abito carmelitano assumendo il nome di fra Salvatore della SS. Trinità. La scelta carmelitana di Andrea va vista quale autentico cambiamento di mentalità. Scartò ciò che poteva essere una carriera ecclesiastica per intraprendere una strada più lineare ed efficace della testimonianza evangelica. Ammirabile divenne la vita religiosa così che "un gran numero di persone titolate e nobili seguirono il di lui esempio, abbracciando questa santa osservanza".
Fra Salvatore della SS. Trinità non ebbe modo di godere della Riforma dei conventi della Provincia di Sant'Alberto. La storia ci ricorda che il 25 maggio 1728 viene convocato il Capitolo generale dell'Ordine Carmelitano a Ferrara. Su suddetto Capitolo intervenne papa Benedetto XIII perché nella Provincia Albertina non ci fosse questa Riforma. Il p. Salvatore cerca di raggiungere Ferrara per trattare gli interessi della giovane Riforma Siracusana. Prima si reca a Roma dal Priore Generale. Poi va in pellegrinaggio a Loreto alla Santa Casa. Purtroppo si ammala e nonostante tutto, prosegue per Ferrara ma è costretto fermarsi a Rimini per la febbre polmonea e per l'asma. 
A Rimini, presso il convento carmelitano di S. Giovanni Battista muore il 22 aprile 1728 e nella stessa chiesa di Rimini viene seppellito. 
A continuare il pensiero della Riforma dello Statella, fu il suo compagno di fatica, p. Pietro di Gesù e Maria che ottenne dalla Congregazione dei Religiosi l'annullamento del decreto del Capitolo di Ferrara il 02/10/1732.
Dopo alcune approvazioni, Papa Benedetto XIV con breve Ad regularis disciplinae observantiam il 27 luglio 1742 erige la nuova autonoma Provincia della Riforma Siracusana con nove conventi (Ispica, Siracusa, Scicli, S. Maria della Scala sede di noviziato, Noto, Catania, Augusta Caltagirone, Piazza Armerina), mentre la Congregazione dei Riti con decreto del 14 aprile 1753 costituisce Maria SS. Scala del Paradiso Patrona Principale della nuova Provincia carmelitana riformata.
Il 21 novembre 1756, la salma del servo di Dio, p. Salvatore della SS. Trinità venne traslata da Rimini a Ispica nella chiesa del Carmine, in un apposito monumento-mausoleo.
Con decreto del Capitolo generale di Venezia (19/05/1762), il Definitorio affidò al postulatore della Provincia della Scala, la facoltà di iniziare il processo ordinario sulla vita e sulle virtù eroiche dei Servi di Dio, fr. Salvatore Statella e fr. Girolamo Terzo. Purtroppo il processo dello Statella non andò avanti per lo scarso numero di testimoni viventi che lo avevano conosciuto.



immagine @vibocarm : monumento-mausoleo del Servo di Dio Salvatore Statella