Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!
Possiamo definire la Domenica odierna la domenica della fede. Sì, perché abbiamo bisogna di rinnovarla alla scuola del Maestro.
Possiamo definire la Domenica odierna la domenica della fede. Sì, perché abbiamo bisogna di rinnovarla alla scuola del Maestro.
Aumenta la nostra fede (vedi Lc 17,5-10), dicono i discepoli... e noi? In genere chiediamo a Dio le necessità materiali, che se per puro caso non sono esaudite andiamo sulle furie.
La fede è come un piccolo seme che porta in sé una potenza vitale: la Potenza di Dio. O hai fede o non hai fede; non funziona a chili o ad anni di pur sane frequentazioni parrocchiali. Chi ha fede sa che non può contare sulle proprie forze; sa che deve lasciare agire Lui. La fede è un dono e non qualcosa che viene e che va. La chiediamo al Signore? Ci abbandoniamo fiduciosi a Lui per formare spiritualmente il nostro cuore?
«Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza», troviamo scritto nella seconda Lettura (vedi 2Tm, 1,6-7).
Questo significa che la fede va innaffiata. Leggere i Vangeli è un forte aiuto. La fede nasce da un incontro inconsueto, che ci fa scoprire che c'è un qualche cosa che ci sfugge, un trascendente; ma non sappiamo cosa fare o dove andare per cercare quest'incontro.
In questa domenica rifacciamoci anche noi alla stessa preghiera dei discepoli. La porta che apre alla fede è la preghiera, poco importa se incredula. Questa preghiera fa piacere al Signore, perchè sono i primi passi verso Lui.
Buona Domenica nel Signore a tutti quanti!
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