sabato 8 dicembre 2007

II DOMENICA DI AVVENTO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Il Vangelo di Matteo presenta la figura e l’attività di Giovanni Battista nel deserto della Giudea (vedi Mt 3,1-12). Quest’ultima indicazione geografica intende situare l’attività di Giovanni nella regione della Giudea, mentre Gesù svolgerà la sua nella Galilea. Per Matteo l’attività di Giovanni è completamente orientata e subordinata verso «colui che deve venire», la persona di Gesù. Inoltre Giovanni è presentato come il grande e coraggioso predicatore che ha preannunciato l’imminente giudizio di Dio.
l’immagine dell’albero che viene tagliato, nell’AT rimanda al giudizio di Dio. Un testo di Isaia così lo descrive: «Ecco il Signore, Dio degli eserciti, che strappa i rami con frastuono, le punte più alte sono troncate, le cime sono abbattute». Invece l’immagine del fuoco ha la funzione di esprimere l’ «ira imminente» che si manifesterà con il giudizio di Dio (3,7). In sintesi, viene mostrata l’incalzante imminenza della venuta di Dio: gli ascoltatori devono aprire gli occhi su ciò li attende. Il messaggio del Battista consiste in un preciso imperativo, «convertitevi» e in un motivo altrettanto chiaro: «perché il regno dei cieli è vicino». Nel deserto della nostra esistenza, c’è una voce per me e per te: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!» E’ la Voce che ci riporta da una religione di parola senza Dio e lontana da Dio, alla Fede che è vivere Dio uniti a Dio. Forse l’attività profetica di Giovanni, un uomo vestito di peli di cammello, che ha il compito di preparare i suoi contemporanei alla venuta di Dio in Gesù con i tratti della figura di Elia è molto lontano dal nostro vivere, dal nostro pensare. Giovanni è l’uomo rivestito da Dio che invita l’uomo di questo tempo a farsi rivestire da Dio. E’ una parola: Farsi rivestire da Dio quando siamo già coperti abbondantemente da tutt’altri vestiti; e che vestiti!Quanti abiti di questo mondo indossiamo che ci spogliano della nostra vera natura, dei vestiti esterni che ci spogliano l’anima e ci lasciano in una solitudine disperata?
Il tempo di avvento ci ricorda che dobbiamo preparare la via al Signore, raddrizzando i suoi sentieri. Che via stai preparando a Dio e che strada stai raddrizzando della tua vita?Già tutto pronto e raddrizzato? Sei tutto ingannato!
L’inganno è proprio il pensare che il male non ci appartiene, che poi non siamo così lontani da Dio. Ed invece siamo disperatamente soli e lontani dalla vita. C’è un deserto che non è quello intorno a noi, fuori di noi; c’è un deserto che è dentro di noi, il deserto di essere senza amore.
La Parola di Dio ci invita a cambiare mentalità, a fare "frutti degni di conversione". E’ inutile cercare ricette o metodi o scorciatoie. Fare le opere di Dio da oggi, senza rivolgerci più alle opere di morte. C'è da abbandonare il peccato, perché non esistono programmi di dieta dal peccato o indecisioni o percorsi “soft”. Se sei di Dio ritrova la Strada di Dio nella tua vita abbandonando il male. Certo, che se stiamo ancora a desiderare di cibarci delle carrube dei porci… “Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio…”. Il Giudizio di Dio su di noi è fatto con il ventilabro, trattiene il bene…“…ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile.” e disperde e brucia il male. Dobbiamo essere tagliati, ma scegliamo di essere tagliati dal male, oggi.
Buona domenica nel Signore!

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