martedì 15 gennaio 2008

GUARIRE DAL PROPRIO EGOISMO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Continuiamo ad assistere al passaggio di Gesù. Il Vangelo questa volta ci fa ascoltare che durante il passaggio di Gesù, avvenivano guarigioni (vedi Mc 1,29-39). Lo vediamo entrare nella casa, della suocera di Pietro, ove gli stessi discepoli presentano subito a Gesù l'anziana donna che giace a letto con la febbre. Gesù risponde immediatamente alla preghiera dei discepoli. Si accosta alla donna, la prende per mano e la guarisce. Quella donna, una volta guarita, si mette a servirli.
Cosa è successo? La guarigione è alzarsi dall'immobilismo del proprio egoismo e della propria pigrizia per mettersi a servire Gesù e la sua comunità.
Ora il Signore esprime la sua compassione e misericordia verso malati e sofferenti con la potenza sanatrice di Dio. E' il suo atteggiamento di carità senza limiti quello che emerge già in questo primo capitolo del vangelo. Attenzione però! Subito è rivelata l'altra dimensione profonda della sua personalità. Il sole non si è ancora levato e Gesù già cerca un luogo di quiete e silenzio dove, a lungo, si intrattiene a pregare. Ecco: il segreto del suo "darsi" in balia del bisogno di liberazione dell'uomo è strettamente connesso col suo pregare, così come l'impeto del fiume ricco di acque dipende dalle segrete scaturigini della sua sorgente.
Per Gesù, la preghiera non è solo l'inizio temporale della giornata, ne è il fondamento. E quando i discepoli rivolgono la mente e il cuore a Dio inizia il tempo nuovo annunciato dal Vangelo. Stare davanti al Signore in preghiera, come figli che tutto attendono da Lui, significa iniziare un modo nuovo di vivere. È il modo di vivere di Gesù: egli è Figlio dall'eternità. È venuto sulla terra a fare non la sua volontà ma quella del Padre. E il Padre vuole che tutti gli uomini siano salvi.
Potremmo dire che dalla preghiera Gesù allarga il suo cuore sino ai confini della terra. Ecco perché non si ferma nei luoghi abituali. Va dovunque. E dovunque passa crea un clima nuovo, di festa, soprattutto tra i poveri; anche i lebbrosi, i più poveri tra i poveri, accorrono a lui e vengono guariti. Gesù è guaritore dei corpi e salvatore di tutto l'uomo. Egli prega ora con noi il Padre che ci ha dato la vita. e continuamente si prende cura dei suoi figli.
Anche noi, attraverso la preghiera possiamo guarire dal nostro io. Mettiamoci al posto della donna malata e proviamo a pregare così: Fammi capire, Signore, che se non ho tempi di autentica preghiera che mi unisca a Te nel profondo del cuore, proprio lì io inaridisco e muoio. Dando solo me stesso, e non Te, inganno me stesso e il mondo intero, perché do terra e non la tua acqua che disseta. Da questa febbre, liberami, Signore. Prendimi per mano e toccami dentro il cuore. Io credo in Te. Mi fido di Te. Tu guariscimi e abilitami a servire per amore.