giovedì 22 maggio 2008

IL SENSO DEL MATRIMONIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Con il vangelo odierno (vedi Mc 10,1-12), inizia una nuova sezione del Vangelo di Marco. Ci troviamo nella regione della Giudea e nel territorio ad oriente del Giordano. Gesù è circondato da una grande folla, inizia a trattare alcune questioni importanti per la vita della comunità cristiana. La prima questione riguarda il matrimonio e il comando per i coniugi di essere fedeli per la vita. Non si tratta semplicemente di ribadire un principio astratto, quanto di far comprendere l'urgenza dell'amore, della comprensione e anche del perdono nella vita matrimoniale. Quindi un argomento particolare, con parole estremamente chiare e vale la pena che, coniugati o no, le meditiamo, in questa nostra epoca così incline a giustificare il divorzio.
La dottrina di Gesù riguardante il matrimonio è quella delle origini: quando "maschio e femmina Dio li creò" perché fossero una vivente lode di Dio, in uno stile di fedeltà e di comunionalità pari a quello delle Persone della Santissima Trinità. Non si può parlare di matrimonio senza comunione, comunione dei corpi, comunione degli spiriti e dei cuori. In ebraico vi è un termine per indicare "carne" “Bachar”. Il termine assume in sè il corpo, lo spirito, il cuore. Quando si dice che il Verbo si è fatto carne, non significa soltanto che il Verbo si è rivestito del corpo umano. Significa anche che il Verbo ha assunto tutta la condizione del “Bachar”, corpo, spirito e cuore. Ma tale “Bachar” non può vivere se non grazie allo spirito di Dio. Se se ne separa, come Adamo ed Eva, sceglie la morte. Ecco perché Gesù è contrario al divorzio!
Forse dimentichiamo che l’adulterio consiste nel ripudiare lo spirito per la carne. Ecco perché san Paolo scriverà ai cristiani di Corinto: “Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito” (1Cor 6,15-17). Per vivere questa realtà indissolubile, sia nel matrimonio e sia con Gesù abbiamo bisogno dello Spirito di Dio. Gesù allora ci dice: “Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono” (Lc 11,13). Ecco quanto sia importante chiedere il dono dello Spirito Santo prima di ogni scelta, prima della scelta dello sposo o della sposa, durante la decisione e dopo lo scambio delle promesse. Senza la Sua preziosa azione il cuore sarà infedele e tutto diventerà faticoso, impossibile.
In questa meditazione preghiamo, non solo per le persone sposate perché possano vivere bene il loro matrimonio e le loro difficoltà, ma anche per quanti sono separati o divorziati perché trovino, nella bontà di chi vive loro intorno, l'immagine della misericordia e del perdono di Dio. E per tutti noi preghiamo chiedendo che lo Spirito Santo ci renda capaci di accogliere e vivere l'Alleanza nuziale con Dio, diventando capaci di amore vero, gratuito e fedele, qualsiasi possa essere la nostra vocazione.