martedì 6 maggio 2008

TESTIMONI CON LA FORZA DELLO SPIRITO SANTO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Siamo nella novena di Pentecoste, in attesa della venuta dello Spirito Santo. Gesù dice che il dono dello Spirito Santo è dato solo a chi lo chiede nella preghiera. Nel cenacolo, per nove giorni, dall'Ascensione a Pentecoste, gli apostoli perseverarono nella preghiera insieme a Maria, la madre di Gesù. Per questo ottennero in abbondanza il dono dello Spirito Santo.
Il vangelo di oggi continua a porre dinanzi a noi la Preghiera Sacerdotale di Gesù (vedi Gv 17,11-19). E' un testo molto, molto opportuno per prepararci questi giorni alla venuta dello Spirito Santo nella nostra vita. Come possiamo notare, in tutto il Vangelo Gesù rivela uno straordinario rapporto personale con il Padre: egli è il Figlio prediletto e il Padre è sempre con lui. Ma in questo stesso rapporto Gesù ha voluto inserire anche noi. Gesù, ormai vicino a morire, col cuore pieno di preoccupazione e tenerezza per i suoi discepoli, prega: “Padre, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi”. Egli invoca il Padre di renderci suoi figli e sempre uniti tra noi e Lui . Questa “figliolanza” è la parola, la verità, l’interiore certezza che ci affranca da tutti i limiti esteriori e interiori dell’esistenza. Siamo figli, e perciò tutto possiamo attenderci dal Padre nostro onnipotente. Ma, se siamo figli di un unico Padre, siamo anche fratelli tra di noi. Occorre dunque vivere da fratelli, per testimoniare la nostra figliolanza, e perché possa realizzarsi un giorno l’ardente desiderio di Gesù: “Che tutti siano uno”. Gesù chiede che siano consacrati nella verità. Cioè, che siano capaci di dedicare tutta la loro vita a testimoniare le loro convinzioni rispetto a Gesù e Dio Padre.
Preghiamo lo Spirito Santo chiedendo in Lui al Padre con insistenza, insieme a Gesù; "Consacrami nella verità del tuo amore".