martedì 3 giugno 2008

DIO E' DIO DEI VIVENTI

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Ancora una volta Gesù viene messo alla prova. Adesso sono i sadducei a fargli le domande in modo quasi ironico (vedi Mc 12,18-27). Infatti parlano della resurrezione per essendo un gruppo religioso che non ci crede. Il pretesto è la legge del levirato: un fratello era obbligato a prendere la moglie del fratello morto per garantirgli una discendenza. Ma Gesù, come al solito, guarda la questione con uno spirito diverso. Nella resurrezione non si può più parlare di morte, ma solo di vita, Dio “non è un Dio dei morti, ma dei viventi”. Ascoltando la domanda posta dai sadducei , mi vengono in mente quelle persone che mi chiedono qualcosa sull'aldilà: cosa ci sta dopo la nostra morte.
Come questi sadducei, anche noi cerchiamo di inquadrare la vita eterna negli schemi umani che conosciam e mi rendo conto che anche dei nostri errori di giudizio sulla vita di Dio e sull’aldilà. Ma cosa è la vita in Dio, se non quello spazio sacro in cui esplode gioia e felicità senza fine. Purtroppo non riusciremo mai a capire quale meraviglioso mistero il Signore ci donerà: le sue vie non sono le nostre vie.
Allora più vogliamo capire più ci rivolgiamo ai sadducei odierni che si chiamano sette, maghi, veggenti. Spesso in mezzo a loro si sentono certe false affermazioni come questa: “Se Dio è giusto e i malvagi non sono puniti in questa vita, è ovvio che dovranno tornare ad espiare i loro peccati in una nuova vita! Di qui la legittimità del credere nella reincarnazione”. L’ammettere un simile ragionamento mostra che ci limitiamo all’esteriorità e che non ci siamo preoccupati di aprire a Dio il nostro cuore e il nostro spirito, perché Dio possa avere in noi la sua santa dimora. È a questo aprirci a Dio nel mondo dei vivi e non in quello dei morti che ci invita l’episodio della vita di Gesù che abbiamo letto nel Vangelo di oggi.
Chiediamo veramente e scopriamo giorno dopo giorno che Dio è Dio dei viventi! La vita di Dio è amore, luce, verità. Dio non è il Dio astratto dei filosofi, ma è il Dio personale di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio di Gesù Cristo. Dio è Padre e ci chiama alla vita, poiché noi siamo dei “morti” viventi, a causa dei nostri peccati.