venerdì 27 giugno 2008

FEDE STUPEFATTA E CUORE SPALANCATO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

La liturgia ci fa ricordare una grande padre della Chiesa: sant'Ireneo. Promotore di verità, Ireneo fu anche promotore di pace nella Chiesa, facendosi mediatore di riconciliazione nella controversia sulla data della Pasqua, questione ben poco importante, ma che minacciava l'unità e la pace dei cristiani in quel secolo.
Nella ricorrenza di questo grande uomo di Dio, vediamo che il Vangelo ci descrive Gesù medico, un Gesù che passa di casa in casa, dalla nostra casa per sanarci (vedi Mt 8,5-17).
Nel brano troviamo un centurione romano, uno straniero, un uomo dunque temuto e mal visto. Quest'uomo espone a Gesù il caso del suo servo ammalato invitandolo nella sua casa. Gesù gli risponde: "Verrò e lo curerò". Ora, il centurione, nelle sue parole, rivela una fede semplice e umile. Il Signore ne è ammirato: "Non ho trovato nessuno in Israele con una fede così grande". E aggiunge che nel regno dei cieli molti verranno da oriente e da occidente e godranno la stessa felicità di Abramo e degli altri Patriarchi: "Va' e ti sia fatto secondo la tua fede", dice al centurione.
Sono due le verità che emergono: l'assoluta importanza della fede come totale fiducia e il fatto che questa fede non è un privilegio di razza, di condizione sociale e neppure di appartenenza religiosa. La fede è un dono di Dio, ma anche una libera risposta dell'uomo come tale, indipendentemente da qualsiasi sua privilegiata condizione.
Il messaggio di Gesù non è, in primo luogo, una dottrina o una morale, né un rito o un insieme di norme, ma un'esperienza profonda di Dio che risponde a ciò che il cuore umano desidera. La gloria di Dio è l'uomo vivente, diceva sant'Ireneo.
Se oggi molti si allontanano dalla chiesa o cercano altre religioni, la colpa non è sempre la loro, ma può essere la nostra, perché non sappiamo vivere né irradiare il messaggio di Gesù.
Preghiamo per questo in maniera che si realizzi in noi ed attraverso di noi per l'intercessione di sant'Ireneo: Signore, so in chi ho creduto e mi abbandono a te. Dilata il mio cuore all'universalità del tuo amare tutti e ognuno, senza esclusione di sorta.