domenica 13 luglio 2008

LA PACE DI GESU'

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!



Parole difficili nel Vangelo liturgico di questo lunedì della XV settimana del Tempo Ordinario (vedi Mt 10,34-11,1). Anzi parole taglienti, che separano.
In un altro passo, Gesù dice: "Vi dono la pace; vi do la mia pace; ve la do non come la dà il mondo". In seguito san Paolo dirà: "Gesù è la nostra pace".
Francamente non si capisce, allora è importante coglierne il senso, cogliere la giusta pace di Gesù che non è quella delle facili alleanze d'interessi chiusi in se stessi, esplose dall'egoismo e finalizzate all'egoismo. La vera pace del cuore, che rende la vita serena e spalancata a ogni limpida realtà d'amore, nasce dalla costante ricerca della volontà di Dio, del suo progetto. E il progetto di Dio è il bene e la salvezza di tutti, non solo di me o dei miei familiari o della mia comunità, o della mia stretta cerchia di amici. Quando gli affetti (siano pure verso i figli o i genitori) sono in contrasto con un chiaro disegno di Dio e con la sua legge di amore, bisogna usare la spada. Non contro le persone, ma contro i nostri sbagliati attaccamenti. Ecco perché Gesù continua il suo discorso dicendo: Chi avrà perduto la sua vita per me la salverà. E' una espressione dura, come il resto del brano evangelico.
Chiediamoci: Quale vita infatti Gesù vuole che vada perduta in suo nome, per suo amore? Solo quella del nostro "ego", cioè di quella parte di noi inautentica, istintivamente incline a "giocarsi" tutta per il possesso egoistico, a tenersi stretta, appunto, all' "avere", a qualsiasi tipo di "avere", a scapito dell' "essere". Sarà in quel momento che la mia vita inizierà a risplendere della luce stessa che è la vita di Gesù.
Preghiamo perché la nostra vita sia una continua donazione e non un attaccamento ai propri interessi: Signore, prendi tutto di me, dammi Te!