lunedì 1 settembre 2008

SUPERARE GLI OSTACOLI PER VIVERE CON DIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

“Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno?”, così ascoltiamo nel vangelo di questo martedì della XXII settimana del Tempo Ordinario (vedi Lc 4,31-37). Gesù risponde: "Taci, esci da costui!". Due imperativi potenti come una scarica di fulmine ed efficaci come il sole che vince le tenebre. Il Signore, nella sinagoga, ha scacciato il demonio che, mentre possedeva un uomo.
Cosa succede: perché Dio è venuto ad immischiarsi nei nostri affari? La vita dell’uomo, bene o male, trova sempre un suo equilibrio. Ed ecco che Dio si immischia e sconvolge tale equilibrio: fa ciò con autorità, come se ne avesse il diritto. Infatti, anche nel peccato, l’uomo può dare un certo equilibrio alla propria vita. Perciò la fede, l’intervento di Dio nella vita dell’uomo creano sempre un movimento di reazione, paura. Quanti sono presenti al fatto, già rimanevano colpiti perché egli parlava con autorità non come gli scribi e i farisei commentatori stereotipati di una legge svuotata d'anima. A nessuno però piace essere spinto. “Sei venuto a rovinarci?”.
Anche per noi la Parola di Gesù è potenza liberatrice, efficacia di luce che orienta sulla strada della vita. Nel meditarla conosciamo meglio noi stessi e le scelte da fare giorno dietro giorno. Nel sacramento della Riconciliazione la Parola ci libera dal peccato, nell'Eucarestia trasforma il pane nel Corpo di Gesù e il vino nel suo sangue, perché diventino nostro nutrimento e bevanda di una vita divinizzante. E' una Parola efficace che viene da una Persona autorevole, che non è uomo soltanto ma Dio. Preghiamo perché la nostra fede sia sempre in movimento. Una fede in movimento è fiducia che aiuta a superare tutti gli ostacoli, perché Dio interviene e renderlo partecipe della vita divina.