martedì 7 ottobre 2008

SIGNORE, INSEGNACI A PREGARE

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Ritorna nel nostro cuore questa richiesta: "Signore, insegnaci a pregare" (vedi Lc 11,1-4). Il nostro cuore desidera incontrarsi con Dio, ma non sempre conosciamo quello che gli è gradito. Nel vangelo di ieri abbiamo visto Maria seduta ai piedi di Gesù, all’ascolto della sua parola. Chi ascolta la parola di Dio dovrà dare una risposta nella preghiera. Così, il vangelo di oggi dà continuità al vangelo di ieri riportando il passaggio in cui Gesù, con il suo modo di pregare, suscita nei discepoli la voglia di pregare, di imparare da lui a pregare. Perché questa richiesta, visto che a quei tempi la gente imparava a pregare fin da piccoli? Tutti pregavano tre volte al giorno, la mattina, a mezzogiorno e la sera. Pregavano molto i salmi. Avevano le loro pratiche di devozione, avevano i salmi, avevano le riunioni settimanali nella sinagoga e gli incontri quotidiani a casa. Ma sembra che non bastasse. Il discepolo voleva di più: “Insegnaci a pregare!”, si rende conto anche di un'altra particolarità. Gesù non prega come gli altri maestri del tempo. Con Gesù loro vedono che la preghiera è un legame intimo e profondo con il Padre. Nell’atteggiamento di Gesù lui scoprì che poteva fare un passo in più, e che per questo aveva bisogno di un’iniziazione. Il desiderio di pregare è in tutti, ma il modo di pregare richiede un aiuto. Il modo di pregare matura lungo la vita e cambia lungo i secoli. Gesù fu un buon maestro. Insegnava a pregare con le parole e con la testimonianza.
Di quanto Gesù insegna, possamo notare che bisogna rivolgerci a Dio comePadre. Forse se la cultura fosse stata diversa ci avrebbe insegnato a chiamarlo anche "Madre" (anche se la Sacra Scrittura è impregnata di paternità e maternità di Dio). Del resto tutta la tenerezza possibile è espressa nel termine aramaico "Abbà" che vuol dire tenerissimo babbo, dolce papà. In questa temperie di tenerezza la richiesta di santificare il nome di Dio acquista il suo senso di luce e di gioia: Dio è già santo. "Sia santificato" significa: sia lodato, sia benedetto, sia oggetto di continuo stupore riconoscente.
Oggi, recitamo il Padre nostro spalancando il cuore alla grandezza immensa di Dio, pari alla sua immensa tenerezza.