sabato 22 novembre 2008

SOLENNITA' DI CRISTO RE DELL'UNIVERSO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


La liturgia di questa domenica ci riporta a rivedere ancora una volta la notra vita, e di conseguenza, è un invito alla conversione (così come ascolteremo nelle prossime domeniche).
Il Vangelo che ci viene donato nella Domenica di Cristo Re dell'universo, contiene la domanda di fondo del cristiano che ognuno, invocando lo Spirito Santo può scoprire meglio. Già la storia segnata dai mille perché ci svela la domanda. Anche nel leggere i quotidiani possiamo scoprire le nostre piccole storie di tutti i giorni che si sviluppa la storia dell'umanità. Il Vangelo ci fa rivedere tutte le azioni quotidiane. Chissà quante volte ci fermiamo in questo e magari arriviamo alla conclusione che non è semplice vivere, che vogliamo fare del bene, pensiamo di farlo, ma poi ci accorgiamo che abbiamo ricercato un bene a senso unico, solo rivolto verso di noi, pubblicamente ben mascherato d'altruismo; altre volte viene fuori proprio quella parte di noi che vorremmo dimenticare, la parte gretta, aggressiva, meschina.
Ma Gesù si mostra a tutti Re non perché è superiore e fa quello ch gli garba pr interesse, ma è Re perché sta con gli ultimi. Il Vangelo ci indica che qullo è il posto di ogni cristiano.
Oggi a conclusione dell'anno liturgico abbiamo questo conclusione: essere interrogati sull'amore. E' la conclusione di un anno, è la revisione della nostra vita terrena, ma sarà anche la revisione della nostra vita celeste, quando ci presenteremo al Padre e sentirci dire: hai amato?
Sì, il Vangelo di questa Domenica non ha bisogno di grandi interpretazioni (volendo potete leggere qualche espressione esegetica). E' un Vangelo serio (tutto il Vangelo lo è), ci dice papale papale quello che fa (o che dovrebbe fare) il cristiano nei suoi giorni terreni: mettere amore dove non c'è amore. Possiamo quest'ultima frase definirla come uno slogan, un motto della vita cristiana.
Buon cammino.



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