mercoledì 7 gennaio 2009

ECCO L'AGNELLO DI DIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Il brano del vangelo ci fa sostare ancora nelle rive del Giordano, nel luogo del Battesimo predicato dal Battista e anche luogo del Battesimo di Gesù (vedi Gv 1,29-34), sosta che riprenderemo nuovamente domenica con la celebrazione del Battesimo del Signore.
In questo luogo il Battista, l'araldo di Dio, riconosce Gesù nascosto tra la folla. Giovanni Battista, facendo segno col braccio alzato, lo indica. Giovanni Battista incontra Gesù, lo riconosce. Non è una cosa immediata, ma un passaggio di tre giorni, un cammino che lui stesso compie. Ma la conclusione è splendida: ha fatto esperienza della fede, ora che ha visto rende testimonianza.
L'evangelista Giovanni, richiamandosi ai brani del "Servo sofferente di Dio", l'Innocente che porta su di sé il peccato dell'umanità (cfr. Is 42,1-4; 52, 3—53, 12), presenta Gesù come l'Agnello-Servo che toglie le colpe degli uomini con la sua parola e con la sua verità e l'Agnello pasquale che comunica loro la vita nuova con la sua sofferenza e la sua morte in croce (cfr. Es 12,1-28; 1Gv 1,7).
Con l'espressione "il peccato del mondo", Giovanni non intende tanto un peccato particolare e neppure la totalità dei peccati, ma quella mentalità sbagliata del mondo che si oppone a Dio e che costituisce la causa di ogni peccato e del rifiuto di Dio. Di conseguenza, il Cristo non assumerà la funzione del Messia politico trionfatore, ma quella del Messia umile e sofferente, che non conoscerà successi e non sarà capito dagli uomini.
Giovanni proclama pubblicamente il modo con il quale ha visto lo Spirito Santo scendere sul Messia. Il segno che convalida tale messianicità sta nel fatto che egli vede lo Spirito "scendere dal cielo come colomba". Lo Spirito che scende sotto forma di colomba è il simbolo dell'annuncio della nascita del nuovo Israele di Dio, che inizia con Gesù. Lo Spirito scende su Gesù, lo riempie e vi rimane, impossessandosi di lui, come dono di Dio in modo pieno e stabile (cfr. Is 11,2-3). Egli diviene così la nuova dimora di Dio, il Tempio dello Spirito, fonte perenne di salvezza per tutti i discepoli (cfr. Gv 3,24).
La testimonianza storica del Battista ha lo scopo di far sbocciare la fede del discepolo nella persona di Gesù. Essa raggiunge il suo vertice nella proclamazione che Gesù è l'"eletto di Dio". Con lo Spirito che scende dal cielo sul Figlio dell'uomo, è iniziato il cammino dell'umanità nel suo ritorno al Padre, è cominciata la creazione del nuovo Israele.
Oggi, 8 gennaio, l'Ordine Carmelitano ricorda un grande santo dell'ecumenismo, che seppe indicare Gesù a tutti: san Pier Tommaso. Ci affidiamo all'intercessione di questo grande maestro di vita spirituale ed ecclesiale, per vivere meglio il mistero del Figlio di Dio e cantare il canto nuovo dei redenti.