martedì 6 gennaio 2009

USCIRE DALLE PROPRIE ABITUDINI

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!



Epifania tutte le feste porta via? No, il cammino continua. Si ritorna alla normalità del quotidiano ma con la "scintilla" di vivere alla presenza del Signore. Ed è quello che vuole dirci il Vangelo odierno (vedi Mt 4,12-17.23-25).
Nel Vangelo, l'Evangelista descrive l'inizio della missione di Gesù in un luogo di passaggio sorto sul confine sulle rive del lago di Tiberiade, lungo la strada che da Damasco portava al mar Mediterraneo: egli annuncia la buona novella del Regno dei cieli e guarisce le malattie del popolo. La sua fama si diffonde e molta gente inizia a seguirlo. Il tema della luce, proprio da tutto il periodo natalizio, domina anche sul vangelo d'oggi, dove Matteo riprende e dice essersi compiuta una profezia d'Isaia. E questa luce è Gesù che, dopo una giovinezza di lavoro e silenzio a Nazareth, entra nel vivo della storia annunciando dappertutto: "Il Regno di Dio è vicino" ed esortando: "Convertitevi".
Convertirsi, uscire dalle proprie abitudini, dalle opinioni correnti, per discernere i segni del regno già presente e che viene. Apriamo le finestre del nostro cuore per lasciare entrare la luce di Dio. La grande Epifania è seguita dalle molteplici epifanie della nostra vita, dalle diverse manifestazioni del Signore, che vanno dalla guarigione spirituale al riconoscimento della presenza, in ogni sacramento. Siamo tra la folla che accorre al lieto messaggio, o rimaniamo sulla riva, indifferenti al suo passaggio?
In questa pagina evangelica Gesù si rivela quel "sole dall'Alto" venuto a illuminare le nostre tenebre: quella "Luce divina" tanto superiore alle nostre oscurità, ma anche si manifesta nel suo cuore umanissimo che si china sulle nostre ferite e avverte il grido di ogni dolore.
Chiediamo nella nostra preghiera di incontrare esù, i farci ipetere quelle parole: "Convertitevi!", senza fuggire dagli impegni, dalle proprie responsabilità quotidiane. E' lì che Gesù Figlio di Dio e Figlio dell'uomo, ci consola, ci aiuta a seguirlo, lieto, sulla sua via d'incarnazione.