venerdì 27 marzo 2009

CRISTO: SEGNO DI CONTRADDIZIONE

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Continuiamo la nostra riflessione col cap. 7 del Vangelo di Giovanni. Abbiamo visto che Gesù è un profeta rifiutato. Infatti Egli è Colui che prende su di sé le sorti del profeta rifiutato e quelle di tutti gli esclusi e gli abbandonati.
Nell'accoglienza fatta a Gesù, il Messia, il primo ostacolo è quello dell'ignoranza, della non conoscenza profonda della vita del Cristo, così come il vangelo odierno esprime (vedi Gv 7,40-53). Infatti, abbiamo un conflitto tra Gesù e i capi della sua nazione; è un momento di controversie, di ostilità verbali, prima che l’ostilità si manifesti con azioni concrete. Alcuni ascoltatori di Gesù si convincono: “Questi è davvero il profeta”, o addirittura: “E’ il Cristo”. Ma nella loro ignoranza pensano che Gesù non sia della stirpe di Davide, credendo che sia nato a Nazaret di dove proviene, altri fanno obiezioni. La persona di Cristo suscita contraddizione, divisione: "Ma il Cristo viene dalla Galilea? Il Cristo non deve nascere da Betlemme, il villaggio di David? ". Alcuni addirittura volevano arrestarlo. Oltre i motivi di aver individuato un probabile messia o di brancolare ancora nel dubbio, ce ne sono altri decisamente contrari. C'è chi lo accoglie. C'è chi viene a lui per appagare la propria sete e chi lo vuole arrestare e uccidere.
Di fronte a Gesù, come di fronte ad ogni uomo, c'è amore oppure indifferenza, non si può restare neutrali. Questi sono i tratti preziosi della vita di Gesù che l'evangelista Giovanni ci trasmette accuratamente. Ma fin d’allora Cristo ci sta redimendo proprio col sacrificio del compimento del dovere quotidiano più umile.
Questi avvenimenti ci richiamano alla necessità di una fede adulta, consapevole, che non conosce Cristo per sentito dire, ma per esperienza diretta e di questo dà testimonianza.
Quante accuse ancora oggi... ogni cristiano, per Cristo, è diventato un'ignorante ma è quanto dice il profeta Geremia nella prima lettura: “Abbattiamo l’albero nel suo rigoglio, strappiamolo dalla terra dei viventi; il suo nome non sia più ricordato”. Ma purtroppo il vero ignorante è colui che ignora la Verità su Cristo. Quest'albero che vorrebbero cancellare è Gesù. È l'albero della vita che viene strappato, il corpo stesso di Cristo che viene spezzato.
Ma il nome di Gesù, anziché essere cancellato, verrà così portato al cuore di ogni uomo ("ri-cordato"!), in ogni tempo e in ogni luogo, e diverrà quel nome che è al di sopra di ogni altro nome, al cui cospetto ogni ginocchio si piegherà, nei cieli, sulla terra e sotto terra (cfr. Fil 2,9-10).
Abbiamo bisogno di guardare al cuore. Abbiamo bisogno di avere "cuore per il misero" cioé, misericordia.
San Giovanni di Dio nelle sue Lettere scrisse: «Se guardessimo alla misericordia di Dio, non cesseremmo mai di fare il bene tutte le volte che se ne offre la possibilità. Infatti quando per amor di Dio passiamo ai poveri ciò che egli stesso ha dato a noi, ci promette il centuplo nella beatitudine eterna».
Ma questo è il cammino di Gesù e di quanti vogliono seguirlo, che ha come epilogo la croce
Preghiamo così: Liberaci dal pregiudizio, Signore, e dall'ostinazione del cuore di chi si rifiuta di accogliere la tua verità, rendici tuoi testimoni nell'amore e nella semplicità nella giornata che si apre, Dio benedetto nei secoli.