mercoledì 1 aprile 2009

NELL'AMORE LA VITA ETERNA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Il Vangelo di ieri ci ha invitati a "dimorare" nella sua Parola per diventare veramente liberi, oggi ci promette che se osserveremo la sua Parola non vedremo mai la morte (vedi Gv 8,51-59).
I giudei (scribi e farisei) che conoscevano a fondo la Torah, la legge data da Mosè, sapevano molto bene che a chi la osservava e la metteva in pratica era promessa la vita in questo mondo e nel mondo avvenire. Questa promessa era stata garantita al popolo dallo stesso Mosè.
Come in altre circostanze, i giudei si scandalizzano e si richiamano alla testimonianza di Abramo per condannarlo, ritenendo il profeta più grande di Gesù. Egli, però, afferma che proprio Abramo ha esultato nella speranza di vedere il Messia, e lo ha visto in Isacco, il figlio promessogli da Dio e figura, appunto, di un'altra Promessa.
Ora però, non è più Mosè soltanto ad assicurare che all'osservanza della parola di Dio seguirà la vita futura, ma è lo stesso Gesù, Parola definitiva del Padre, Parola fatta carne. Qui non si tratta più di osservare la legge di Mosè, ma di ascoltare la Parola di Gesù, anzi la Parola che è Gesù.
Chi ascolta questa Parola riceve in sé una potenza contro la quale la morte non ha alcun potere. E questo è il più grande dono che il Padre ha fatto e ci fa ogni giorno.
Infatti, se nel vangelo di ieri dicevamo che Gesù è via, verità e vita... nel vangelo odierno vien ribadito che se crediamo in Lui, se osserviamo la sua Parola, scopriamo che Lui è la Vita, è la Vita eterna, Lui è colui che ha vinto la morte. Questo gli scribi e i farisei non riuscivano proprio a comprenderlo!
Quando la nostra adesione a Cristo è superficiale, quando non seguiamo Gesù, ma solo delle convenzioni, allora non comprendiamo più la Parola e, anzi come i giudei, la capovolgiamo: la comunicazione è interrotta (Gv 8,56-57). La tentazione di vivere la fede all'ombra di regole da rispettare è sempre forte; la sequela di Cristo, invece, ci scomoda, ci provoca, ci porta sulla croce per sperimentare la Resurrezione.
I giudei hanno perso la possibilità di accoglierlo; anche a noi oggi spetta questa scelta.
Preghiamo perché anche noi possiamo scoprire nuovamente il nostro credo ed entrare nel mistero dell'Incarnazione: sorgente di Vita sempre nuova ed eterna.