venerdì 17 aprile 2009

Sabato fra l'Ottava di Pasqua

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Il brano che la Chiesa ci propone oggi è preso dal Vangelo di Marco (vedi Mc 16, 9-15). Siamo dentro un finale, che pur essendo canonico, non è di Marco. Possiamo defnirla una "reliquia della prima comunità cristiana" che andava formandosi. Qui troviamo un riassunto di tutti gli interventi di Gesù dopo la Resurrezione e, in particolare, fissa l'attenzione sull'incredulità degli apostoli. Il Vangelo di san Marco termina con una catechesi sulla fiducia che meritano gli undici apostoli, la cui testimonianza è il fondamento della fede della Chiesa: Gesù stesso li ha chiamati per andare dalla Galilea a Gerusalemme.
La testimonianza di Maria di Magdala e quella dei discepoli di Emmaus non persuasero gli Apostoli e Gesù rimprovera questa durezza di cuore. Cristo, però, non si ferma alla debolezza dell'uomo e dà comunque loro la missione di evangelizzare tutti i popoli. Tutto ruota intorno alla Fede, al credere; questo vocabolo si ripete molte volte nei pochi versetti che meditiamo oggi. La Fede risulta lo spartiacque tra coloro che accolgono Cristo e coloro che lo rifiutano. La resistenza alla Fede può essere a volte molto forte, da un lato perché certi avvenimenti vanno oltre la nostra comprensione umana, dall'altro perché siamo troppo scoraggiati, troppo tristi per credere, per riaccendere la speranza.
L'evangelista sembra voler sottolineare la difficoltà nel credere alla risurrezione fin dall'inizio della Chiesa, fin dal primo giorno. In ogni caso, le difficoltà e l'incredulità che i discepoli incontrano non possono frenare la fretta di annunciare a tutti la vittoria di Gesù sulla morte. Ad ogni discepolo è affidato il compito grave ed esaltante di annunciare la risurrezione di Gesù, la sua vittoria sul male e sulla morte. E non è a caso che i primi annunciatori della risurrezione non siano gli apostoli, bensì una donna e due anonimi discepoli. E' come dire che è compito di ogni credente annunciare il Vangelo della Pasqua.
Le ultime parole di Gesù: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura" (v. 15) mettono in risalto l'attività missionaria della Chiesa. Nel regno universale di Cristo, che abbraccia il cielo e la terra, viene sparso il seme della Parola. La missione della Chiesa è necessaria per volontà di Dio, il quale ha risuscitato Gesù Cristo dai morti.
Preghiamo così: Signore, voglio amare tutti coloro che tu ami, voglio amare con te la volontà del Padre, non voglio che nulla separi il mio cuore dal tuo per esserti testimone fino agli estremi confini della terra. Amen.