lunedì 31 agosto 2009

Martedì XXII settimana del Tempo Ordinario

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Continuiamo la meditazione sul Vangelo di Luca. Nel vangelo di oggi vediamo da vicino due fatti: l’ammirazione della gente per il modo di insegnare di Gesù e la guarigione di un uomo posseduto da un demonio impuro. Secondo: la guarigione dell’uomo posseduto (vedi Lc 4,31-37).
L'insegnamento di Gesù che aveva suscitato l'ira degli abitanti di Nazaret, qui a Cafarnao suscita un'esplosione di entusiasmo. Gesù stupisce per quello che dice, ma soprattutto per come lo dice: egli parla con autorità, cioè la sua parola è credibile, vera, vissuta, pensata. Matteo scrive:" Egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi" (7,29).
Gesù non è uno scriba né un dottore della legge, eppure le sue parole provocano, carezzano, leniscono, scuotono, liberano, allora come oggi.
Chissà quante parole ascoltiamo oggi che non riusciamo a capire perché lontano da noi (comprese quelle che non vogliamo capire).
La Parola del Signore è Parola che libera, salva. Qui costatiamo che la sua autorità è anche efficacia e potenza di Parola contro il maligno: "Che parola è mai questa – si chiede la gente – che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi?". L'indemoniato viene liberato, la sua anima respira gioia e serenità. E' la grande novità di Gesù!
Anche per noi la Parola di Gesù è potenza liberatrice, efficacia di luce che orienta sulla strada della vita. Viverla significa chiedere al Signore che la sua Parola scenda nel profondo del proprio cuore, perché ci scruti sopratutto quando la nostra vita sembra una lotta contro se stessi, contro le proprie stesse difficoltà. In questa lotta, infatti, il maligno si insinua facilmente scoraggiandoci, opprimendoci e allontanandoci sempre più dalla giusta via manovrando il nostro ego.
Carissimi, nel meditare questa Parola, impariamo a conoscere meglio noi stessi e le scelte da fare giorno dopo giorno.
Nel sacramento della Riconciliazione la Parola ci libera dal peccato, nell'Eucarestia trasforma il pane nel Corpo di Gesù e il vino nel suo sangue, perché diventino nostro nutrimento e bevanda di una vita divinizzante. E' una Parola efficace che viene dalla Persona più autorevole, perché non è uomo soltanto ma Dio.
Lasciamoci allora interpellare nel profondo di noi stessi. Rivolgiamoci a Gesù dicendo: "Sei Tu il mio aiuto potente, confido in Te, Signore" (cfr. Sal 115).