giovedì 26 novembre 2009

Venerdì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Troviamo nella pagina del Vangelo di oggi un avvenimento del Signore sul quale è sempre utile riflettere. A proposito degli ultimi tempi, Gesù disse la parabola del fico e di tutte le piante: quando germogliano, guardandole si capisce che l'estate è vicina (vedi Lc 21,29-33).
Con questa parabola egli intese esortare i discepoli a saper cogliere i segni del Regno che si avvicina.
Il fico che germoglia è segno della salvezza portata dal regno di Dio. La venuta del Figlio dell'uomo è nel tessuto concreto delle vicende umane, proprio all'interno di questa nostra storia di male. Se il Signore Gesù ci invita a levare il capo, a dare senso alla nostra storia, alla nostra vita significa che si è sempre chiamati a dare testimonianza e il discepolo vive la propria testimonianza in mezzo alla contraddizioni del mondo, perché solo qui trova il momento e il luogo della sua liberazione.
L'evangelista Luca insegna ai suoi uditori a leggere con fede ciò che avviene. Alla luce della storia di Gesù, anche la nostra storia diviene trasparente, e lascia vedere in filigrana i lineamenti del Figlio dell'uomo nel suo mistero di morte e di risurrezione. Al di là delle apparenze, il credente scorge nel travaglio delle vicende umane il destino stesso del seme gettato che muore e porta frutto. Questo è il regno che viene, mentre "cielo e terra passeranno". Questa, più che una profezia sulla distruzione dell'intero universo, è un'affermazione della validità eterna del messaggio di Cristo. Sulla sua Parola eterna si basano l'attesa vigilante e la speranza fiduciosa per il nostro emigrare. Il regno di Dio è già presente in mezzo a noi.
A noi scoprirlo e accoglierlo, dovunque esso si manifesti.
Preghiamo allora Signore della vita e creatore di ogni cosa, perché i fragili, gli instancabili e gli sfiduciati trovino, nella parola di Dio che non passa, la stabilità e il conforto alla loro inquietudine, nella certezza che di incontrare il Cristo che viene. Amen.