martedì 29 dicembre 2009

30 Dicembre - VI giorno fra l'ottava di Natale

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Il vangelo odierno è la conclusione della scena della presentazione di Gesù al tempio ed è composto di due parti: la testimonianza della profetessa Anna e il ritorno della Santa famiglia a Nazareth (vedi Lc 2,36-40).
Chi è questa profetessa? Israele ebbe sempre anche donne ispirate. La teologia rabbinica ne conta sette.
Sappiamo che i nomi nella Bibbia non sono privi di significato. Infatti, illuminano e immergono tutto nello splendore della gioia, della grazia e della clemenza di Dio. Gli ebrei erano affascinati dall'etimologia del significato dei nomi. Il nome della profetessa e quelli dei suoi avi significano salvezza e benedizione. Anna vuol dire: Dio fa grazia; Fanuele: Dio è luce; Aser: felicità.
Alla parola dura di condanna, di contraddizione e di spada, subentra la parola di felicitazione, di conforto, di sostegno.
Anna è tratteggiata come il luminoso esempio delle vedove cristiane. Dice san Paolo: "Quella poi, che è davvero vedova e rimasta sola, ripone la sua speranza in Dio e persevera giorno e notte nelle suppliche e nelle preghiere" (1Tm 5,5).
Luca conclude la presentazione di Anna mettendo in luce un altro importante aspetto della sua figura spirituale. Poiché ha riconosciuto la venuta del Messia e si è sentita colma di gioia, Anna diventa evangelizzatrice, annuncia cioè la "lieta notizia" di Gesù: non può non parlare di Gesù agli altri, così come hanno fatto i pastori di Betlemme e come faranno le discepole di Gesù nel giorno radioso della risurrezione (cf Lc 24, 1-11): Parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme (Lc 2, 38). Mentre Simeone ha chiesto a Dio di lasciarlo pure morire, avendo ormai visto la Salvezza, Anna fa una cosa in più: va di giorno in giorno ad annunciare che il Messia è già presente.
L'evangelista Luca scrive questa parte finale così: «Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui». In un altro passaggio, Luca afferma la stessa cosa con altre parole. Dice che il bambino “cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2,52).
Cristo oggi si fortifica e cresce nella misura in cui è conosciuto, accolto, testimoniato e amato.
Oggi il contenuto fondamentale e perennemente nuovo del nostro annuncio è identico a quello della profetessa Anna: per l'uomo affamato e assetato di libertà solo Cristo è la risposta che sazia pienamente e che fa gioire il cuore! solo Cristo è la risposta perché è l'unico Salvatore, ieri, oggi e sempre!
Che lo Spirito Santo ci doni di avvertire con singolare chiarezza che Cristo ci è assolutamente necessario perché "è tutto per noi" (Sant'Ambrogio). Solo così lo potremo annunciare e testimoniare agli altri. Solo "vedendo" il Signore, potremo rivolgerci agli altri e dire loro: Venite e vedrete!