martedì 22 dicembre 2009

Feria propria del 23 Dicembre


Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Prosegue il cammino verso Betlemme per incontrare il Bambino Gesù. Il vangelo odierno narra della nascita del Battista (vedi Lc 1,57-66). Il brano vuole anticipare la gioia del Natale. Infatti, Zaccaria di fronte al miracolo della nascita del Battista non può trattenere la sua gioia. Ha riconosciuto - dopo il momento della incredulità - che la Parola di Dio è forte ed efficace. È ora diventato un credente. Non è più muto, la sua lingua si scioglie, e può parlare; il suo cuore è pieno di gioia per questo figlio, ch'è frutto dell'ascolto della Parola di Dio.
L'attuazione della salvezza comincia con la nascita di Giovanni. Essa riempie gli animi di gioia e li spinge ad elevare un canto di ringraziamento a Dio e a ricolmare di felicitazioni la madre del bambino.
Ogni vita, ogni nascita è dono di Dio. La nascita di un uomo non è mai un caso, è sempre il compimento di un disegno d'amore di Dio. Il Signore mi ha disegnato con amore sul palmo della sua mano (Is 49,16), fin dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome (Is 49,1), è lui che ha creato le mie viscere e mi ha tessuto nel grembo di mia madre (Sal 139,13).
E la nascita di Giovanni crea meraviglia non solo nella casa di Zaccaria, ma anche tra i vicini, come sempre accade ogni volta che il Vangelo viene ascoltato e messo in pratica. Il Vangelo crea sempre un clima nuovo tra la gente. E noi siamo chiamati ad accoglierlo nel nostro cuore e a comunicarlo a chiunque incontriamo. Diceva un santo mistico: "Nascesse Cristo mille volte, ma non nel tuo cuore, saresti perduto per sempre".
Prima di chiudere questo brano, una cosa possiamo coglierla per la nostra vita, approfondendo il senso del brano e del nome di Giovanni che significa "Dio fa grazia". Si tratta del fatto che se uno crede, se si abbandona a Dio, anche nelle oscurità dell'ambiente agnostico o indifferente in cui vive, in lui "Dio fa grazia". Se uno non crede, cioè solleva sempre obiezioni anche circa quello che Dio permette nella sua e nell'altrui storia, non viene permesso a Dio di "fare grazia". Ecco perché c'è tanta oscurità intorno!
In questo giorno che precede la vigilia del Natale del Signore chiediamo veramente allo Spirito di assumere vitalmente il mistero di Gesù che viene a salvare e che vuole fare grazia in me anche attraverso le sue mediazioni: persone ed eventi.

O Emmanuele, Dio-con-noi, attesa dei popoli e loro liberatore: vieni a salvarci con la tua presenza.