giovedì 18 marzo 2010

19 Marzo: San Giuseppe

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Celebriamo la festa di San Giuseppe. Ogni paese ha una sua tradizione nel ricordare quest'uomo di Dio.
Oggi la liturgia è ricca della Parola di Dio e presenta anche un'alternativa di scelta riguardante il testo evangelico. Noi ci sofferemo brevemente su Mt 1,16.18-21.24.
Conosciamo a memoria il dramma che ha vissuto dentro di se san Giuseppe nel sapere che la sua promessa sposa lo tradì, dovrebbe celebrare un divorzio ufficiale (Maria apparirebbe come adultera e, quindi, rifiutata ed emarginata dai parenti e da tutti gli abitanti del villaggio). Ma anche Maria nel dire di sì a Dio pensò a questo dramma e si abbandonò fiduciosamente alla volontà di Dio.
Giuseppe si sentiva troppo legato alla Legge, ma era innamorato fortemente di Maria che volle usare una giustizia delicata, misericordiosa. Qui entra in gioco Dio.
Quando mi ritrovo a parlare di certe situazioni, una delle cose che ripeto spesso è: "andare oltre". Francamente questo "oltre" non è mai chiaro per noi, perchè è l' "oltre di Dio" e l'
"oltre di Dio" si percepisce strada facendo.
Nel Vangelo l'Angelo del Signore a Giuseppe non fa altro che dirgli di "andare oltre" e strada facendo gli rivela l' "oltre di Dio".
Giuseppe l'ascolta e comprende quello che sta accadendo attorno a lui e dentro di lui. Diviene così discepolo del Vangelo. E l'angelo continuò: "Tu lo chiamerai Gesù". Giuseppe deve riconoscere e dire chi è quel figlio. Deve perfino dare il nome a colui che non è suo. Per questo è l'immagine del credente che sa ascoltare e sa prendere con se Gesù, perché questi a sua volta diventi il Dio con lui.
L'annuncio a Giuseppe, come quello a Maria, ci dice come Dio entra nella nostra storia. L'accoglienza di Maria, come quella di Giuseppe, ugualmente ci dice come noi entriamo in quella di Dio: lui assume la nostra carne così com'è, noi assumiamo lui così come si offre in Maria.
Anche noi come Giuseppe se ascoltiamo il Vangelo riusciremo a prendere con noi Gesù come l'amico dei nostri giorni, di tutta la nostra vita. realizziamo il sogno di Dio, in un silenzio adorante, attraverso la fede accogliendo il dono del Figlio.