martedì 2 marzo 2010

Mercoledì della II settimana di Quaresima

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Il cammino di Gesù verso Gerusalemme, la città del sacrificio, meta dei profeti, testimoni di Dio, da pieno compimento e significato ad ogni offerta suprema di sé. Oggi ci viene proposto il suo atteggiamento deciso e sereno, mentre annuncia nuovamente, per la terza volta, ai discepoli la sorte dolorosa e gloriosa che lo attenderà a Gerusalemme (vedi Mt 20,17-28).
Il Vangelo di Luca rappresenta la missione di Gesù sulla terra come una grande salita verso Gerusalemme. La missione storica di Gesù, si compie così in un preciso disegno, dove ha un valore proprio il verbo "ascendere". Per raggiungere Gerusalemme, situata ben oltre mille metri al di sopra di Gerico, bisogna senz'altro "salire". Gerusalemme, però rappresenta la città Santa, il luogo del Tempio e della presenza di Dio nel suo popolo. Gesù che "sale" a Gerusalemme, vuol significare il percorso spirituale di tanti pellegrini che ascendevano a Gerusalemme per i riti sacri. Lo stesso Gesù sale per partecipare a queste celebrazioni. Stavolta però con una novità. Gesù stesso sarà la vittima, l'altare ed il sacerdote di questa nuova liturgia.
Gesù sta inesorabilmente salendo verso Gerusalemme: la sua ora si avvicina, la sua Pasqua sta per compiersi. Quello che, come ai discepoli, ci viene richiesto in questo cammino quaresimale che condurrà anche noi al Golgota, sotto la croce del Signore, è di ascoltare l'annuncio della sua passione e risurrezione.
Il Signore, ancora oggi, ci prende in disparte lungo la via e ci prepara con la sua Parola a vivere il grande evento di salvezza che Egli sta preparando per noi. Il brano è un contrappunto continuo tra due glorie: quella del Figlio dell'uomo e quella degli uomini. La prima sta nel consegnarsi, servire e dare la vita: la seconda sta nel possedere, asservire e dare la morte.
Preghiamo perché la nostra vita sia sempre trasformata dall'amore di Cristo Gesù. Confrontiamola anche con le nostre reazioni interiori e progrediamo prendendo la nostra croce andando con Gesù sulle strade della vita.
Preghiamo così: Signore, se la tua passione non mi addolora, se non mi lascia spiazzato e diviso, non sarà forse perché non arrivo ad ascoltare in profondità l'enormità di scarto tra questo tuo annuncio e la mia vita?