sabato 17 aprile 2010

III DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Questa domenica come la scorsa, il Vangelo secondo Giovanni ci presenta un'apparizione di Gesù Risorto ai suoi apostoli. Anche questa domenica viene ricordato uno dei compiti primari del Cristiano: la testimonianza e l'evangelizzazione.
Gli Apostoli dopo la resurrezione, avevano già rincontrato Gesù. Malgrado ciò si sentivano comunque orfani e persi, non riuscivano nemmeno a riconoscerLo quando l'hanno visto sulla riva.
Alla scena di Gesù che mangia con gli apostoli del pesce arrostito segue il dialogo tra Gesù e Pietro. Tre domande: "Mi ami tu?"; tre risposte: "Tu sai che ti amo"; tre conclusioni: "Pasci le mie pecore!". Con queste parole Gesù conferisce di fatto a Pietro – e, secondo l'interpretazione cattolica, ai suoi successori – il compito di supremo e universale pastore del gregge di Cristo. Gli conferisce quel primato che gli aveva promesso quando aveva detto: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa. A te darò le chiavi del regno dei cieli" (Mt 16, 18-19).
Il dialogo tra Gesù e Pietro va trasferito nella vita di ognuno di noi. Sant'Agostino, commentando questo brano evangelico, dice: "Interrogando Pietro, Gesù interrogava anche ciascuno di noi". La domanda: "Mi ami tu?" è rivolta a ogni discepolo. Il cristianesimo non è un insieme di dottrine e di pratiche; è qualcosa di molto più intimo e profondo. È un rapporto di amicizia con la persona di Gesù Cristo.
Tante volte, durante la sua vita terrena, aveva chiesto alle persone: "Credi tu?", ma mai: "Mi ami tu?". Lo fa solo ora, dopo che, nella sua passione e morte, ha dato la prova di quanto lui ha amato noi.Pietro però sa che non può amare alla stessa maniera di Gesù e risponde con un "ti voglio bene". E Gesù abbassa il tiro e si adegua alle nostre esigenze.
Pietro ha un groppo in gola. A Gesù non importa nulla della fragilità di Pietro, né del suo tradimento, non gli importa se non è all'altezza, non gli importa se non sarà capace. Chiede a Pietro solo di amarlo come riesce. Pietro salvato dal perdono del Signore riceve la carica di pastore dopo aver ripetuto per tre volte ti amo. Accoglie il servizio con amore e fede in Gesù.
E noi svolgiamo il nostro compito quotidiano con lo stesso spirito di donazione? Riusciamo ad amare Gesù come ci riesce?
La fedeltà di Gesù ci insegna ad essere fedeli all'amore, sempre.


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