venerdì 16 aprile 2010

Sabato della II settimana di Pasqua

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!



Dopo la moltiplicazione dei pani, i discepoli, come la folla, avevano acclamato Gesù re, ma la loro speranza era stata delusa. Ora scendono al lago e, sconsolati, dirigono la barca verso Cafarnao per ritornare a casa loro e al loro lavoro (vedi Gv 6,16-21).
«Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento». Il dato più importante è che Gesù non era con loro: "Gesù non era ancora venuto da loro".
Giovanni sottolinea questa incomprensione dei discepoli con l'immagine della notte e della tenebra. E' il mare della vita che senza Gesù si presenta rischioso e temerario. Questo rischio è più forte se siamo privi della luce interiore. Soli al buio e senza il conforto della presenza di Cristo, è una situazione davvero difficile, tanto più se soffia il vento delle passioni, premono su di noi le preoccupazioni della vita, sopraggiungono le prove difficili da superare.
Quante volte capita? Credo tante volte, ognuno può contarle forse, ma basta ricordare quella paura di non farcela, di restare sommersi dalle onde di doversi dichiarare sconfitti dagli eventi e spesso ci ritroviamo soli, abbandonati e anche emarginati.
L'abbandono, l'emarginazione, la solitudine sono i mali del nostro tempo: troppo spesso dobbiamo costatare che non solo non c'è Gesù tra loro, ma sono assenti anche coloro che dovrebbero far sentire con la loro presenza amorosa quella del Signore. Ma il conforto grazie a Lui non manca mai, perché Egli è Colui che continua a camminare sulle acque per poi sentirsi accolto nella nostra barca traballante con le parole: "Sono io, non temete!".
Gesù si fa conoscere e si rivela come il Signore in cui è presente la potenza salvifica di Dio. Le forze della natura, anche le più violente, non possono ostacolare l'azione del Figlio di Dio. Egli si rivela ai discepoli non solo come Messia, che sazia la loro fame, ma ancor più come Dio che ancora una volta va loro incontro con amore. Allora, una volta presente e accolto può davvero dirci parole di consolazione e far si che la nostra barca, la nostra vita raggiunga felicemente la meta.