domenica 16 maggio 2010

Lunedì della VII settimana di Pasqua

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!




Il vangelo odierno (vedi Gv 16,29-33) indica un tempo da vivere. E' il tempo di Dio. Un tempo non facile da cogliere: si rischia di perdere il treno e disperdersi.Infatti, nel vangelo i discepoli pensano di aver capito tutto.
Quante volte ci capita anche a noi di capire tutto di Gesù... di Dio. Qualcuno addirittura ne sembra così entusiasta che poi alla fine si rivela come un principiante.
I discepoli, infatti, continuavano a comportarsi da principianti, avevano colto qualcosa di Gesù. Inizialmente colsero la sua Luce per rischiarare i problemi quotidiani che ogni giorno dovevano affrontare. Ma questa luce si rivelò per loro ancora molto tenue.
Ascoltarono anche la sua Parola, ma si rivelava un semplice sentire non conoscendone la provenienza. Ma nonostante tutto questo Gesù continua a rivelarsi!E' quanto succede oggi anche a noi. Noi come gli apostoli avvertiamo tutta la forza travolgente del vangelo di Gesù: alcune delle sue parole ci aprono mente e cuore ad orizzonti affascinanti di una vita più piena già su questa terra.
Attenzione però! Gesù ci avverte: non sono tanto le sue parole, quanto la sua stessa Persona e tutta la sua vicenda a dover essere accolte. Accogliere Gesù significa accogliere il Suo mistero: il suo venire dal Padre e a Lui tornare, il suo consegnarsi agli uomini e il suo morire di una morte ignominiosa, il suo risorgere.
In lui Dio giunge fino a noi e si rivela. Ma Dio non entra in nessuno schema. Supera tutto, disarma i nostri schemi e ci regala sorprese inattese che, a volte, sono molto dolorose. Ci fa dono dello Spirito Santo, perchè possiamo camminare con più vigore senza paura.
Come gli apostoli anche noi abbiamo bisogno dello Spirito Santo per comprendere Gesù e per seguirlo dentro il suo mistero.
Chiediamolo durante la nostra preghiera.