domenica 31 ottobre 2010

1 Novembre: Festa di Tutti i Santi

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Celebriamo la solennità di Tutti i Santi. Questa celebrazione non vuole solo ricordare coloro i quali la Chiesa ha canonizzato ma anche quei giusti il cui nome è scritto nel libro della vita. Infatti, la santità non è un premio finale di "buona condotta", data solo a quei pochi che la Chiesa ufficialmente proclama.
La santità è un "incentivo" iniziale che è dato a tutti. A tutti fin da subito è data la presenza e la forza di Dio. A tutti Dio da' fiducia, proprio come Gesù ci ha insegnato con la sua storia, quando ha chiamato a sé i discepoli senza prima testarli o chiedendo raccomandazioni. Si è fidato subito di loro, e loro hanno avuto poi tutta la vita per vivere il dono dell'amicizia ricevuta.
La liturgia odierna propone nuovamente alla nostra riflessione il brano delle beatitudini narrate da Matteo, come regola della santità. Esse non evocano cose straordinarie, ma vicende di tutti i giorni, una trama di situazioni comuni, fatiche, speranze, lacrime...
Se osserviamo il testo, dentro quell'elenco ci siamo tutti: i poveri, i piangenti, gli incompresi, quelli dagli occhi puri, che non contano niente agli occhi impuri e avidi del mondo, ma che sono capaci di posare una carezza sul fondo dell'anima, sono capaci di regalarti un'emozione profonda e vera. E c'è perfino la santità delle lacrime, di coloro che molto hanno pianto, che sono il tesoro di Dio.
Ogni beatitudine proclamata è un tratto del volto di Cristo e del volto dell'uomo: fra quelle nove parole ce n'è una proclamata e scritta per me, che devo individuare e realizzare, che ha in sé la forza di farmi più uomo, che contiene la mia missione nel mondo e la mia felicità.
Le Beatitudini, pur rendendoci felici, devono anche inquietarci. Su di essa sono chiamato a fare il mio percorso, a partire da me ma non per me, per un mondo che ha bisogno di esempi raccontabili, di storie del bene che contrastino le storie del male, di cuori puri e liberi che si occupino della felicità di qualcuno.
Le beatitudini così diventano una proclamazione della salvezza che Dio sta attuando nella missione del Cristo.


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