sabato 2 ottobre 2010

2 ottobre SANTI ANGELI CUSTODI

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


In questi giorni abbiamo celebrato il ricordo dei santi Arcangeli, cioè di quegli angeli che annunziano i più grandi eventi, come gabriele per la Vergine Maria, Raffaele che toccò gli occhi di Tobia per medicarli e Michele che ci viene presentato in atto di combattere contro satana.
Ieri abbiamo celebrato "un angelo" della Chiesa e del Carmelo: Santa Teresa di Gesù Bambino a ricordarci la via verso Dio attraverso l'infanzia spirituale.
Oggi quasi a ricordare quanto abbiamo celebrato, la liturgia odierna presenta con il vangelo di Matteo questa via verso Dio e sopratutto sulla nostra relazione con Dio attravero gli Angeli custodi.
Il nome Angelo non designa la natura di questi esseri del tutto spirituali ma la loro funzione che è quella di aiutarci a lasciarci salvare. Solo Dio, attraverso il mistero della morte e resurrezione di Gesù, solamente Dio può salvare l’uomo! Sì, ogni uomo, anche il più delinquente. Purché, nell’esercizio della sua volontà libera, egli si lasci salvare.
Nel Vangelo odierno l'Evangelista ci invita a guardarci dal disprezzare i piccoli. Perché i piccoli, i bambini? Perché i loro angeli contemplano Dio nel Cielo. Poi se vogliamo un po' intenerire il cuore, possiamo aiutarci con le immagine pittoriche di quei angeli raffigurati come bambini.
Ma sopratutto guardiamo alla domanda dei discepoli: "Chi è il più grande nel regno dei cieli", Gesù non risponde direttamente, ma compie anzitutto un gesto simbolico, che è già di per sé una risposta sconvolgente alle loro prospettive arriviste. Ci troviamo catapultati in una comunità in cui l'ordine delle grandezze è invertito, perché il bambino accolto si rivela essere Gesù in persona: "Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me".
I rapporti tra di noi si impostano correttamente solo mediante la conversione e un atteggiamento umile verso Dio. Quando ci scopriamo poveri e piccoli davanti a Dio, allora capiamo che la domanda posta all'inizio dai discepoli non ha più senso. "Chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli".
Il punto di arrivo di ogni vera conversione è il diventare come i bambini. Ciò non significa ritornare nell'infanzia o, peggio, nell'infantilismo, ma mettersi davanti a Dio come bambini di fronte al padre. Questa situazione è considerata dal vangelo un'esigenza indispensabile di umiltà che permette tutte le crescite.
In questa giornata particolare, facciamo riposare la mente e il cuore in questa consolantissima realtà: Dio ha affidato anche agli Angeli la mia vita perché io non precipiti fuori dal suo Amore, anzi me ne lasci inondare, pacificare, vivificare, perché è salvezza.
Signore, grazie, fortissimamente grazie per l’Angelo Custode. Rendimi desto al suo starmi accanto per aiutarmi a gettar giù i muri del non-amore e a spalancarmi attivo all’amore che è salvezza per me e per i miei fratelli.