giovedì 14 ottobre 2010

Giovedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Il vangelo odierno è parte integrante di un discorso di Gesù contro i farisei e gli scribi con una serie di guai (Lc 11,42-54). Costoro non contenti di imporre agli altri obblighi che essi non osservano, mantengono lo stesso atteggiamento di quelli che in tempi passati non ascoltarono i profeti e li uccisero.
Nel brano odierno Gesù fa due rimproveri (vedi Lc 11,47-54). Il primo che incontriamo oggi recita così: "Guai a voi che costruite i sepolcri dei profeti". Sarebbe un onore costruire sepolcri a persone da venerare, ma in Gesù c'è dell'ironia. I loro padri hanno ucciso i profeti per non convertirsi; i contemporanei di Gesù uccideranno la Parola stessa, il Cristo. La sapienza di Dio è sempre perseguitata e rifiutata, perché è la sapienza della croce, del bene che vince il male portandolo, sopportandolo e perdonandolo. "Per questo la sapienza di Dio ha detto: "Manderò loro profeti e apostoli e ne uccideranno e ne perseguiteranno".
La sapienza di Dio da sempre sa di essere perseguitata e uccisa: è la sapienza della croce. Ancora una volta Gesù dice: "Guai a voi, dottori della legge che avete presa la chiave della scienza! Voi non siete entrati e l'avete impedito a quelli che volevano entrarvi". Cosa è questa chiave? Gli scribi avanzano la pretesa di essere gli unici autorevoli interpreti delle Scritture e di conseguenza, si impadroniscono delle chiavi della scienza.
Ora, la chiave è la conoscenza di quel Dio che è misericordia in Gesù, che ora si manifesta loro. I dottori della legge tolgono la chiave della conoscenza di Dio, perché danno l'immagine di un Dio senza misericordia. Stanno lontani loro e tengono lontani anche gli altri. Ma la sapienza di Dio si servirà della loro insipienza: la croce che essi leveranno sarà l'unica, vera chiave per entrare nella conoscenza di Dio. Ecco perché "sarà domandato conto del sangue dei profeti".
Questa espressione vuole indicare il tempo della redenzione dei giusti. Infatti il mistero del male si consuma nell'ora della sua passione. Questa è l'opera del Signore. "Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno", voce che si fa voce nello Spirito di tutti i profeti, consegnati all'estrema testimonianza. Infatti la Divina Provvidenza dispose di non limitare la sua bontà al suo Figlio diletto, ma di espanderla per mezzo di lui a molte altre creature, perché lo adorassero e lo lodassero per l'eternità insieme a tutti i fratelli.
Questa è la chiave che ci è stata riconsegnata. facciamo in modo che la nostra vita cristiana non sia un rinchiudere Gesù e i profeti in un mausoleo ma diventi Tempio vivo che annunci nella ferialità della vita Cristo Gesù, speranza delle genti, salvezza di ogni uomo... la nostra eredità.